Nel Sahara (Africa) sono stati rinvenuti milioni di resti vegetali: si tratta di centinaia di migliaia di semi, appartenuti a piante e cereali selvatici coltivati da agricoltori della preistoria, a partire da 10.000 anni fa.
La ricerca è stata realizzata presso il sito archeologico di Takarkori (in Libia) e offre la testimonianza di millenni di lavorazione e stoccaggio. Infatti, tra 10.000 e 8.000 anni fa, prima cacciatori-raccoglitori e poi, tra 7.000 e 5.500 anni fa, pastori hanno messo in pratica forme di coltivazione di cereali selvatici, senza che queste piante venissero mai selezionate e 'domesticate'.
Il ritrovamento è stata effettuato dalla 'Missione archeologica nel Sahara', diretta da Savino di Lernia, di Sapienza Università di Roma. Alla spedizione hanno partecipato anche i botanici dell'Università di Modena e Reggio Emilia. La ricerca è stata pubblicata sulla rivista Nature Plants.
La scoperta ha un significato chiaro per i ricercatori: per ogni fase di trasformazione ambientale, piante ed esseri umani hanno dovuto affrontare sfide e sviluppare strategie adattive.
Infatti, il team di studiosi ha dato una prova evidente di una forma antica molto sofisticata di coltivazione e stoccaggio, mediante il ritrovamento di milioni di resti vegetali, tra i quali 200.000 semi erano disposti in piccoli gruppi circolari.
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