La prima barzelletta di cui si abbia notizia risale all'antichità. Precisamente, secondo Mario Andreassi, docente di Letteratura greca dell'Università di Bari, in epoca romana, al periodo di Plauto (uno dei più importanti autori di epoca romana, vissuto nel III secolo a.C.). A quel tempo i "parassiti" (ossia coloro che si facevano mantenere dai ricchi e che oggi chiameremmo "scrocconi"), si infiltravano alle feste dei potenti con lo scopo di bere e mangiare gratis, senza spendere un quattrino. Come facevano a farsi accettare?
Per poter partecipare alla festa senza essere cacciati, questi parassiti portavano con sé un librino con annotate le migliori battute, che leggevano agli invitati per farli ridere e metterli di buon umore! In questo modo speravano di non essere rimandati subito in mezzo alla strada . Di questo comportamento esiste una prova, il Philogelos (dal greco "amante della risata"), un libricino di facezie (ossia di battute spiritose ) che risale a più di 1.500 anni fa. Questo libricino contiene 266 storielle in lingua greca , conosciute da ogni parassita e usate al momento giusto !
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