Invece di ripetere 8 x 8 x 8 x 8 x 8, possiamo scrivere in modo più compatto 85.
Una potenza è scritta utilizzando due numeri: uno indica la base, uno l’esponente. La base è il numero che viene ripetuto nella moltiplicazione, l’esponente indica per quante volte viene ripetuta la base.
La leggenda della nascita degli scacchi coinvolge anche le potenze e ci aiuta a capire quanto grande può essere un numero scritto sotto forma di potenza.
La storia racconta di un re che si annoiava molto: era ricco, possedeva tutto e trascorreva le sue giornate senza fare nulla.
Un giorno però, stanco di questa vita monotona, decise che avrebbe dato una grande ricompensa a chiunque fosse stato in grado di farlo divertire. Giunsero a corte personaggi di ogni genere che presentarono qualunque tipo di divertimento o passatempo.
Uno solo riuscì ad interessare il re: un inventore presentò una tavola su cui erano disegnate 64 caselle bianche e nere, sopra alle quali aveva disposto 32 figure di legno intagliato.
In quattro e quattr’otto riuscì a catturare la sua attenzione e i due giocarono insieme per tutta la serata. Il re, soddisfatto di questo passatempo, chiese all’inventore cosa volesse come ricompensa.
L’uomo chiese dei semplici chicchi di grano. Ma quanti?
Per rispondere utilizzò la scacchiera, ed ecco che entrano in gioco le potenze:
1 chicco per la prima casella
2 per la seconda casella
2² per la terza casella
2³ per la quarta casella… e così via, fino a 263 per l’ultima casella della scacchiera!
Il re si stupì per questa singolare richiesta: sicuro di aver fatto un affare, mise subito all’opera i suoi scribi per calcolare il numero di chicchi.
Ben presto si resero conto che la richiesta non poteva essere soddisfatta!
L’inventore aveva richiesto 1 + 2 + 22 + 23 + ... + 263 chicchi di grano, che corrisponde a un numero enorme: 18 446 744 073 709 551 615.
Per il re fu impossibile esaudire la richiesta: per produrre tutto quel grano, sarebbero stati necessari migliaia di anni!
Indovinate il destino del povero inventore...
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