CODICI SEGRETI
Cofosafa sofonofo ifi cofodificifi sefegrefetifi?
Come? Non hai capito cosa c’è scritto? È un messaggio in codice ;)
La comunicazione attraverso codici permette di nascondere alcune informazioni: per poter decifrare un codice occorre conoscere la chiave.
In questa frase, ad esempio, abbiamo utilizzato l’alfabeto farfallino: consiste nell’inserire la sillaba fa-fe-fi-fo-fu all’interno di una parola, dopo la vocale corrispondente, quindi FO dopo NO, FA dopo MA, e così via.
In questo modo la parola “nome” in alfabeto farfallino diventa “nofomefe”.
Un altro cifrario è l’Atbash ebarico, l’alfabeto capovolto: la prima lettera diventa l’ultima e l’ultima la prima, cioè alla A corrisponde la Z, alla B la Y e così via...
IL CIFRARIO DI GIULIO CESARE
Un codice segreto di facile utilizzo è il cifrario di Giulio Cesare: per comunicare i suoi piani in modo segreto utilizzava l’alfabeto, ma con una chiave numerica.
La chiave 4, per esempio, ci dice che a ciascuna lettera scritta corrisponde in verità la quarta lettera precedente nell’alfabeto: alla E corrisponde la A, alla F corrisponde la B e così via.
Per rendere la lettura ancora più difficile, Cesare ometteva gli spazi tra una parola e l’altra.
ESEMPIO
Cosa significa GMES? Se scriviamo in codice la parola GMES cosa abbiamo scritto?
Dobbiamo tornare indietro di 4 posizioni per ciascuna lettera: la G è la C, la M è la I, la E è la A e la S è la O. Abbiamo scritto CIAO in codice cifrato con chiave 4.
I CODICI SEGRETI PROTEGGONO I NOSTRI SEGRETI
Su internet la riservatezza e la protezione dei dati è un argomento molto importante, soprattutto per i servizi bancari. Tutti questi sistemi di protezione si basano sulla crittografia (dal greco “scrivere nascosto”) che permette che i dati siano leggibili solo dal legittimo destinatario.
Anche Giulio Cesare ha applicato la crittografia per realizzare il suo cifrario: solo chi era a conoscenza della chiave poteva svelare il messaggio nascosto.
LA MACCHINA ENIGMA
Il nome è già un programma. Era una macchina simile alla macchina da scrivere, utilizzata dai tedeschi per scrivere e decifrare messaggi in codice durante la seconda guerra mondiale.
Questa macchina si basa sul cifrario di Vigenère, che possiamo vedere come una generalizzazione del cifrario di Cesare: invece di spostare la lettera da cifrare sempre dello stesso numero di posti, questa viene spostata di un numero di posti variabile determinato da una parola chiave.
La tavola di Vigenère presenta un alfabeto spostato di una lettera su ogni riga.
Osserviamo l’esempio: la parola chiave è RITA. Il messaggio segreto è RVVHQVH.
Dobbiamo ripetere la parola chiave per la lunghezza del messaggio segreto: poiché RVVHQVH ha 7 lettere, dovremo cercare le corrispondenze con RITARIT.
Adesso cerca sulla prima colonna ciascuna lettera della parola chiave, quindi individua su quella riga la lettera del messaggio cifrato e poi trova la lettera corrispondente sulla prima riga. Nell’immagine il quadratino individua le lettere della chiave, il tondino rosso le lettere del messaggio da decifrare e il tondino verde le lettere della soluzione.
Guardiamo insieme l’esempio:
troviamo la R di RITA (la prima lettera della parola chiave) sulla prima colonna, individuiamo la prima lettera del messaggio da decifrare, R, su quella stessa riga poi risaliamo fino alla prima riga e troviamo la A: decifrata la prima lettera!
Passiamo poi alla seconda lettera della parola chiave:
troviamo la I di RITA (la seconda lettera della parola chiave) sulla prima colonna individuiamo la seconda lettera del messaggio da decifrare, V, sulla stessa riga risaliamo fino alla prima riga e troviamo la N: decifrata la seconda lettera!
Vai avanti così, lettera per lettera, ed ecco decifrato il messaggio nascosto. Hai capito qual è il messaggio da decifrare?
Adesso che conosci diversi codici, gioca con gli amici. Scegli la tua parola chiave e comunica in gran segreto!
Se vuoi allenarti, vai nella sezione di Redooc creata per Focus Junior