Come mai quando una persona parla a sproposito si dice che stia parlando "a vanvera"? Cosa sarà mai questa vanvera? Ecco la curiosissima origine di questo modo di dire così utilizzato ancora oggi
IL SIGNIFICATO DEL DETTO
Parlare a vanvera - dice la Treccani - significa parlare «senza riflettere e senza stare attenti a quanto si dice o si fa». Un altro modo di esprimere più o meno lo stesso concetto è la forma "dare aria alla bocca", che appunto indica sempre un discorso senza senso, con poco costrutto.
In effetti l'aria è un elemento ricorrente quando si tratta di far capire a qualcuno che sta dicendo una sciocchezza e il motivo risiede nel fatto che, fisiologicamente, l'aria ci serve sia per parlare, sia per espletare funzioni molto meno nobili... Per fare le puzzette insomma! Ed è qui che entra in gioco la vanvera...
CHE COS'ERA LA VANVERA?
La vanvera è un oggetto molto curioso che era in voga nell'alta società veneziana del Settecento, quando le dame usavano sfoggiare eleganti abiti alla moda e, soprattutto, quelle ingombranti gonne che, per mantenersi così ampie e voluminose, si appoggiavano addirittura su apposite strutture rigide " a gabbia" che le signore indossavano come indumento intimo. Tale intelaiatura teneva sopraelevato il tessuto e lasciava un certo spazio sotto la gonna, che non ricadeva immediatamente sulle gambe come avviene ai giorni nostri.
Proprio in questo spazio, a diretto contatto con la biancheria intima, entrava in gioco quella che venne chiamata "vanvera", ossia una specie di tubicino semi-elastico che terminava alla sua estremità con un piccolo palloncino. Tale attrezzo veniva applicato sul sedere delle signore per fare in modo che durante i balli o le cene di gala - quando lo stomaco poteva giocare qualche brutto scherzo - le eventuali flatulenze non si liberassero nell'aria facendo fare una brutta figura alla gentildonna. Insomma, la vanvera era una specie di contenitore per le scoregge!
E c'era anche la versione fissa: i signori infatti non apprezzavano i cattivi odori nemmeno nell'intimità della propria camera da letto, dunque a volte prima di mettersi sotto le coperte fissavano al proprio "nobile popò" un tubo più lungo che rilasciava eventuali arie notturne direttamente fuori dalla finestra.
MA DUNQUE È L'OGGETTO ALL'ORIGINE DEL MODO DI DIRE?
Il collegamento tra l'aria usata per dire una sciocchezza e quella usata per fare una puzza è evidente e quindi molti pensano che quei buontemponi dei nostri antenati abbiano cominciato a utilizzare l'espressione "parlare a vanvera" proprio per scherzare su questo doppio senso.
In realtà questo modo di dire esisteva già da tempo e probabilmente è una derivazione della parola "fanfara" (forse di origine francese) che indica un complesso di strumenti molto rumorosi... Proprio come certe cose dopo un pasto particolarmente pesante!
Dunque fu la vanvera - che prima si chiamava "piritera" - a prendere il nome dal modo di dire, e non il contrario!
FONTI: Accademia della Crusca; Inganni e Misteri della Storia (Carlo A.Martigli; Mondadori)