Perché quando dobbiamo affrontare una sfida o un compito impegnativo (come un esame), ci dicono "in bocca al lupo?"Il detto affonda le radici nell'antica tradizione popolare.
Dice infatti l'Accademia della Crusca:
«L'origine dell'espressione sembra risalire ad un'antica formula di augurio rivolta per antifrasi ai cacciatori [...]. L'augurio, testimonianza della credenza nel valore magico della parola, si sarebbe esteso dal gergo dei cacciatori all'insieme delle situazioni difficili in cui incorre l'uomo».
L'espressione "in bocca al lupo" rappresenta dunque un modo scaramantico di augurare il bene tirando in casa una delle più classiche incarnazioni della negatività, ossia il lupo, che nei secoli passati rappresentava un vero spauracchio per i nostri antenati, tanto da divenire simbolo di ferocia, cattiveria e, appunto, pericolo.
LA RISPOSTA
Per completare l'augurio però occorre una risposta adeguata: dicendo "Crepi" infatti, si compie il piccolo "rito magico" per allontanare la mala sorte...E far schiattare il povero lupo cattivo!
VERSIONE ALTERNATIVA: IL LUPO È BUONO
Negli ultimi anni è rimbalzata da molte parti (soprattutto nel Web), l'ipotesi che in realtà l'augurio si riferisca al fatto che le lupe prendano in bocca i propri cuccioli per spostarli senza rischi.
Dicendo in "bocca al lupo" dunque, si intenderebbe quindi l'augurio di rimanere protetti e al sicuro come un cucciolo di lupo nella bocca della madre.
Secondo tale versione, che però non è mai stata verificata in maniera ufficiale, sarebbe pertanto sconveniente sperare che la povera lupa ci rimanga secca!
FONTE: Accademia della Crusca