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FocusJunior.itScuolaItalianoL’origine delle parole: alcuni casi curiosissimi!

L’origine delle parole: alcuni casi curiosissimi!

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L’origine delle parole: alcuni casi curiosissimi!
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Come si sono formate le parole usiamo per comunicare? Per scoprirlo occorre fare un salto nel passato che ci consente di capire come vivevano e ragionavano i nostri avi!

Cercare e scoprire l'origine delle parole italiane può rivelarsi un compito complesso ma molto interessante. I termini che usiamo quotidianamente infatti sono frutto di trasformazioni e mutamenti che hanno interessato per secoli la lingua dei nostri avi.

È noto ad esempio che l'italiano derivi dalla grande eredità del latino e del greco antico, ma nel tempo la nostra bella lingua ha attinto anche da altre parlate straniere che, per ragioni diverse, influenzavano a tal punto la vita dei nostri antenati da essere "assorbite" e "italianizzate".

È il caso della bistecca, un cibo comunissimo in Italia che però...Non ha un nome italiano: deriva dall'inglese beef steak, ossia "bistecca di manzo". Sorprendente vero?

Anche se non lo sappiamo dunque, un sacco di termini che utilizziamo tutti i giorni nascondono storie curiose che in molti casi ci fanno capire come si viveva e ragionava secoli e secoli fa. Ecco allora qualche esempio piuttosto interessante...

L'ORIGINE DELLE PAROLE

1 - A scuola, andate d’accordo con i vostri compagni? Dovreste, il termine che li designa indica un rapporto davvero speciale. Compagno viene dal latino cum panis, cioè la persona con cui si divide il pane (cioè il cibo)!

2 - Incubo è una parola latina che significa “che giace sopra”. Una volta, infatti, si credeva che gli incubi fossero spiriti maligni di aspetto maschile, che durante la notte si posavano sul petto dei dormienti.

3 - Fare merenda è un’usanza molto antica, oltre che un’ottima abitudine. Una volta, però, bisognava guadagnarsela: il nome viene dal latino merere e, tradotto letteralmente, significa: “Cose da meritarsi”.

4 - Vi siete cambiati le mutande? Se ci fate caso, il nome di questo indumento, che sta a stretto contatto con la pelle e le parti intime, richiama proprio la necessità di sostituirlo spesso con uno pulito. Mutande, infatti, viene dal latino mutandis, cioè “da cambiare”.

5 - Perché la multa è detta anche pena pecuniaria? Per quanto possa sembrare strano, c’entrano le pecore. La parola pecunia, che ancora oggi indica il denaro, viene dal latino pecus, che vuol dire appunto pecora. Il motivo è semplice: una volta la ricchezza era data dal bestiame.

6 - Il nome ippopotamo viene dalle parole greche ippos e potamos (cavallo di fiume). Questo pachiderma così goffo sulla terra, si esibisce in agili “cavalcate” quando si trova sott’acqua.

7 - Dal punto di vista linguistico le parole droga e omicidio hanno qualcosa in comune, cioè il termine assassino: da hashishin, una setta di sicari attivi in Persia nel XII sec. Prima di compiere i loro delitti, bevevano una specie di tè a base di hashish, da cui presero il nome.

8 - Quella di avere un piccolo roditore che si agita sotto la pelle è una fantasia davvero strana. Eppure è quanto immaginavano i latini osservando il movimento guizzante dei muscoli del corpo, che a loro ricordava lo scatto del musculum, cioè di un topolino.

9 - Chi cerca di disfarsi di un oggetto di scarso valore rifilandolo a qualcuno, lo vuole sbolognare: il termine è nato tantissimi anni fa, quando a Bologna si fabbricavano gioielli d’oro finto, che a volte venivano spacciati per veri.

10 - Per indicare grandi quantità di cose, diciamo che "ne abbiamo a bizzeffe". I linguisti si sono scervellati per scovare l’origine di questa strana parola. La spiegazione è semplice: viene dall’arabo biz-zef, che significa “in abbondanza”.

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