Dopo il nostro viaggio nel mondo sconosciuto della lettera H , oggi affrontiamo un altro sentiero pericoloso e incontreremo coloro che, tra i tanti problemi, ne hanno uno in particolare: come usare l'apostrofo .
Nella lingua italiana l'apostrofo (') è il segno grafico che segnala la presenza di un fenomeno linguistico chiamato ELISIONE.
Elisione è un nome di origine latina e significa eliminazione, caduta, cancellazione . L'elisione, in grammatica, è la caduta della vocale finale non accentata di una parola davanti ad un'altra parola che inizia per vocale o per la lettera H.
Questa caduta viene SEMPRE indicata graficamente con la scrittura di un apostrofo in corrispondenza della vocale eliminata .
L'apostrofo non si scrive quando , anziché di fronte a un'elisione, ci troviamo davanti a un TRONCAMENTO .
Il troncamento, o apòcope, è l'eliminazione dell’ultima vocale non accentata di una parola o dell’ultima sillaba non accentata di una parola e NON richiede l’apostrofo , se non in pochi casi che vedremo in seguito.
Per esempio
- Qual al posto di quale
- Amor al posto di amore
- San al posto di santo
- Gran al posto di grande
- Dottor al posto di dottore
sono tutti troncamenti .
La maggior parte delle volte il troncamento si trova davanti a una parola che comincia per consonante .
Per esempio
- Signor Rossi
- Amor mio
- Mar Nero
In questi casi, perciò, è semplice distinguere il troncamento dall'elisione: non esiste elisione davanti a parola che comincia per consonante .
Più difficile è la distinzione e, dunque, la scrittura corretta, di alcune parole troncate, come per esempio buon e qual, se si trovano davanti a un’altra parola che comincia con vocale.
Perciò sono diffusissimi ERRORI ORTOGRAFICI come per esempio
- Qual’è
- Qual'era
- Buon’uomo
- Buon'amico
Le quattro espressioni qui sopra SI DEVONO SEMPRE SCRIVERE SENZA APOSTROFO perché sono troncamenti e non elisioni.
Scriviamo dunque: qual è; qual era, buon uomo, buon amico.
In presenza di elisione l'apostrofo va sempre scritto. In presenza di troncamento, invece, l'apostrofo va scritto solo in alcuni casi particolari.
A CACCIA DI STRAFALCIONI
Capito? Sì? Bene! Allora sei pronto per correggere gli erroracci scritti sui giornali, sulle torte e sui muri da questi sconosciuti asinelli.
UN'ADDIO TRA I VELENI --> l'articolo indeterminativo "un", posto prima di un nome maschile si tronca, non si elide ; dunque l'apostrofo che leggiamo nel titolo della figura qui sopra proprio non va!
Questa grave svista è comparsa sulla prima pagina di uno dei quotidiani più venduti in Italia. Certo, anche i migliori possono sbagliare. L'importante è non perseverare!
BUON S'AN VALENTINO --> Nel classico cuoricino d'amore, un incauto innamorato ha scritto sul muro (che già è una cosa da NON fare "Buon S'an Valentino. Ti amo". Chissà se la sua amata (o amato, eh!) è rimasta più colpita dal messaggio o dallo strafalcione!
QUAL'È LA MERCE DI SCAMBIO? --> Una parlamentare italiana una volta espose un cartello con un classico orrore ortografico, che la qualifica come asina: "qual è" SI SCRIVE SEMPRE SENZA APOSTROFO perché è un troncamento, non un'elisione. E, a dirla tutta, "È", ossia la terza persona presente del verbo essere, si deve scrivere con l'accento, non con l'apostrofo come ha fatto lei!
"ORA COME ALL'ORA"-->… Ora come allora: cioè ora come un tempo. Se invece scrivo all'ora con l'apostrofo , come vedi sulla torta nella foto qui sopra, il significato è completamente diverso. Per esempio: l'auto andava a più di cento chilometri all'ora .
COSTUMI D'AMARE --> I costumi sono da mare perché "da amare", cioè da apprezzare, va scritto senza elisione. E poi, ovviamente, ha tutto un altro significato.