Stanotte intorno alle 3.30 qualcuno di noi ha puntato la sveglia per potersi mettersi con il naso in su e ammirare l'eclissi totale della Luna, ma ora molti stanno alimentando un vecchio dubbio: "ma si dice eclissi o eclsse"?
Della faccenda si occupò a suo tempo anche l'Accademia della Crusca, la massima autorità in materia linguistica, e in effetti la questione appariva più complicata di quanto potesse sembrare. Nei secoli infatti che l'eclissi (o eclisse) ha assunto diverse forme grafie: lo stesso Boccaccio usava trattare la parola sia al maschile, che al femminile!
«Tanta mobilità nella pronuncia, nella scrittura e nella forma - scrive l'Accademia - dipende dal fatto che eclissi (o eclisse) ha l’identità tipica di una parola rara e difficile: è un termine scientifico (riguarda l’astronomia) di trafila dotta, passato dal latino all’italiano attraverso i libri. Il suo ascendente è il latino eclīpsis, che a sua volta è l’adattamento del greco ékleipsis, nome derivato dal verbo ekléipein ‘lasciare’, ‘abbandonare’».
Alla fine di tutto, i linguisti sono riusciti a venire al capo del problema: la forma più corretta e diffusa è"eclissi", mentre "eclisse" rimane una variante meno comune ma che comunque non rappresenta un errore in sé. Il plurale invece è sempre solo uno: "eclissi".