Ce o c’è? A volte ci si confonde e possono venire fuori strafalcioni colossali come quello striscione (diventato virale) sul quale campeggiava la divertentissimo frase “c’è la faremo”, che probabilmente ha fatto venire un malore a più di un insegnante d’italiano. Ma allora come evitare questi errori madornali? Ripassando bene la regola…
RIPASSO GRAMMATICALE
“Ce” è un pronome personale in prima persona plurale col significato di “a noi”, e può avere la funzione di complemento e di rafforzativo.
La grafia “c’è” invece è la forma contratta di “ci è”, quindi con la terza persona singolare del presente indicativo del verbo essere.
Partiamo da ce: è una desinenza che può significare “a noi”, oppure un complemento o un rafforzativo.
La forma c’è invece è la forma contratta di chi è: in quanto tale, ha al suo interno una forma verbale (il verbo essere alla terza persona singolare del presente) che fa da reggente e non ha bisogno di altri verbi nello stesso periodo.
This post was last modified on 3 settembre 2020 14:03
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