La lingua italiana così come la conosciamo è nata nel '500, quando alcuni studiosi e linguisti (non senza discussioni tra di loro), recuperarono il fiorentino del 1300, usato dai grandi maestri Dante, Petrarca e Boccaccio, e lo fissarono come modello cui ispirarsi per lessico, morfologia, sintassi e suoni fonetici: da allora, pur con i cambiamenti dovuti dal tempo, le regole per considerare corretta una parola dell'italiano, sono da ricercare in quel modello!
In questo contesto, si formarono molti circoli di intellettuali appassionati di linguistica (lo studio di una lingua appunto), i quali si ritrovavano per approfondire la loro conoscenza dell'italiano e capire se una certa forma poteva essere corretta oppure no.
L'accademia della Crusca è figlia proprio di uno di questi circoli di studiosi: nata a Firenze nel 1583 per opera di Leonardo Salviati, detto "l'Infarinato", l'Accademia divenne un organismo sempre più autorevole e rispettato nella conservazione del volgare (la lingua del volgo, il popolo) fiorentino.
Nel 1612, l'Accademia pubblica il suo Vocabolario e inizia l'opera che porterà avanti per secoli, ricercando in testi vecchi e nuovi, sia di grandi scrittori che di autori minori, le varie sfumature della lingua italiana, descrivendone le forme (significato, origine della parola...) e citando i casi letterari in cui sono state utilizzate.
Il nome e il simbolo dell'Accademia fanno riferimento alla crusca, il rimasuglio meno nobile prodotto dalla lavorazione della farina: così come il mugnaio separa la buona farina dalla grezza crusca, così l'Accademia si propone di separare le forme corrette dell'italiano da tutte le impurità!
Nel corso dei secoli l'accademia è stata chiusa e riaperta a seconda dei dominatori che penetravano in Toscana, ma dall'Ottocento circa (soprattutto dopo l'Unità), l'istituzione poté godere del prestigio che perdura ancora oggi.
L'Accademia della Crusca. o Crusca, è dunque la fonte migliore cui rivolgersi quando si ha qualche dubbio sull'italiano, poiché da secoli veglia sulla lingua e la custodisce, intervenendo sulla formazione di nuove parole (vi dice nulla "petaloso"?) per decretare se possono rientrare o meno nel modello da seguire.
HAI QUALCHE DUBBIO? CONSULTA LA CRUSCA!