"Prendi un bicchiere piuttosto che un piatto . Scegli la maglietta blu, piuttosto che la felpa verde"... Potremmo, cari focusini, continuare all'infinito... A fare cosa? A usare l'avverbio piuttosto che nella maniera sbagliata! Come nelle due frasi qui sopra.
L'uso improprio di tante parole delle lingua italiana, infatti, si sta diffondendo come un virus...e il povero avverbio "piuttosto che" è uno dei "malati" più gravi.
Complice la tv, il "piuttosto che" viene molto spesso usato a sproposito. Ma cosa avrà mai fatto di male? Voi usereste mai un piatto al posto di un bicchiere? No, ovviamente, perché piatto e bicchiere hanno una funzione diversa. Lo stesso vale per il piuttosto che.
E allora, cosa significa esattamente questa espressione? Come si usa? Vediamolo insieme.
Partiamo dalla definizione: "piuttosto che" è un avverbio che serve a indicare una cosa che si preferisce a un'altra.
Si tratta di un avverbio composto da più e tosto e significa, letteralmente, più spesso (tosto=spesso).
E non è tutto. " Piuttosto" ha anche altri significati, eccone alcuni:
- Più spesso, più facilmente
Es: mi muovo in bici piuttosto che in auto (ossia prendo più facilmente la bici anziché l'auto)
- O meglio
Es: vediamoci a casa mia o, piuttosto, all'angolo della strada
- Alquanto
Es: Questa bici è piuttosto vecchia
- Invece
Es: Dimmi, piuttosto, cosa ti piace
Purtroppo, ogni giorno le nostre orecchie sono costrette a sentire questo avverbio usato per indicare, erroneamente, delle opzioni uguali tra loro. Vediamo qualche altro esempio sbagliato.
ORRORE DEGLI ORRORI
I piuttosto che usato al posto della "e" congiunzione: sul tavolo ci sono dei quaderni, piuttosto che dei libri, piuttosto che delle penne.
SECONDO ORRORE DEGLI ORRORI
Il piuttosto che usato al posto di oppure: andrò al mare piuttosto che in montagna. Se proviamo a sostituire il "piuttosto che" con "oppure" otteniamo la frase: andrò al mare oppure in montagna.
Ma il significato reale della frase originale non è quello. E', invece, che preferisco il mare rispetto alla montagna, non che mare o montagna per me sono uguali.
Potremmo continuare a lungo con esempi di questo. Ma sapete qual è il problema più grave ? La confusione e le incomprensioni che possono generarsi per aver usato questo avverbio nel modo sbagliato.
Sarà che l'italiano è una lingua meravigliosa , sarà che noi siamo dei... "precisini", fatto sta che vorremmo salvare questo avverbio, che non ha fatto nulla di male ma, nonostante questo, improvvisamente si è imbattuto in un vero e proprio furto d'identità: la sua! E viene usato a sproposito in mille modi diversi e tutti sbagliati.
Salviamo il nostro amico "piuttosto che"! Usiamolo nel modo giusto!