L'avverbio è una parte invariabile del discorso e serve per modificare o precisare il significato di un verbo, di un aggettivo o di un altro avverbio.
In base alla forma, gli avverbi si suddividono in
- PRIMITIVI: radice + desinenza
Es: bene, male
- DERIVATI: si formano aggiungendo i suffissi -mente e -oni
Es: velocemente
- COMPOSTI: formati dall'unione di più parole
Es: in+fatti
- LOCUZIONI AVVERBIALI: insieme di più parole con un unico significato
Es: di corsa, di fretta, di sopra, di sotto...
TIPI DI AVVERBI
Ogni avverbio può essere
I GRADI DELL'AVVERBIO
Ogni avverbio può avere delle gradazioni che variano un po' il significato dell'avverbio stesso (come accade negli aggettivi).
PER DISTINGUERE GLI AVVERBI DALLE ALTRE PARTI DEL DISCORSO BASTA RICORDARE CHE:
- Gli aggettivi accompagnano sempre un sostantivo e concordano con quello in genere e numero, mentre gli avverbi no
Esempio
Luigi aveva molta fame: molta è aggettivo
Gianpaolo ha studiato molto: molto è un avverbio e si riferisce al verbo
- Le congiunzioni collegano sempre due elementi, mentre gli avverbi si riferiscono ad uno solo
Esempio
Gli avversari fecero come ci aspettavano: come lega "fecero" e "ci"
Come sei bravo a recitare!: qui, come non lega nulla, è un avverbio esclamativo
- Le preposizioni introducono sempre un sostantivo o un pronome
Esempio
Sopra la sedia c'è il gatto: sopra è una proposizione
Guarda il tavolo, sopra ho lasciato le chiavi: sopra è un avverbio
- Le particelle ci e vi possono essere o pronomi o avverbi. Quando indicano stato in luogo o moto da luogo, sono avverbi, in tutti gli altri casi sono pronomi
Esempio
Nel lago ci sono i pesci: ci è avverbio
Ora vi racconterò la mia storia: vi è pronome