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I segreti per l’interrogazione perfetta

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I segreti per l’interrogazione perfetta
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Studiare è il primo passo, ma molti trovano difficoltà ad esporre i propri per pensieri per timidezza o paura di sbagliare. Ecco come superare ogni difficoltà grazie ai consigli di un esperto... Di recitazione!

Tipico scenario da interrogazione: Marco striscia i piedi, tiene la testa bassa, gioca con la cerniera della felpa. Viola, invece, si guarda intorno ridendo. Lo fanno per respingere la paura e il timore di una figuraccia perché, anche se hanno studiato, non sempre le parole vengono loro e a volte finiscono col fare scena muta o rispondono sottovoce.

«Sono tipici segnali dell’ansia da prestazione. E io ne so qualcosa, perché andare alla cattedra, sotto lo sguardo dei compagni di classe, è come salire sul palco davanti a centinaia di persone. ma la paura bisogna affrontarla e il primo passo per vincerla è non temere di sbagliare». Parola di Giovanni Micoli, professione attore, che ci ha fornito qualche consiglio per affrontare le interrogazioni, anche quelle a distanza, senza alcuna ansia.

Farsi interrogare? È come recitare

Secondo Micoli «il teatro può aiutare a gestire le emozioni che interferiscono con la riuscita di un’interrogazione, compromettendo il rendimento scolastico e, alla lunga, la propria autostima».

Si possono perciò imparare piccoli trucchi ed esercizi che fanno anche gli attori e le attrici durante le prove. Perché una cosa è certa: non si diventa campioni senza allenarsi e impegnarsi. E questo vale anche a scuola, durante l'interrogazione, e, forse, ancor di più nella didattica  distanza, quando il nostro diretto interlocutore non è più l'insegnante, ma la webcam, e di colpo diventiamo proprio come degli attori da film che recitano davanti ad una telecamera .

Ripetere ad alta voce

«Se il problema è parlare davanti agli altri, mettetevi nella condizione di vincere questa sfida e ripetete, ripetete e ripetete a voce alta» consiglia Micoli.

«A teatro, quando lavoro su un personaggio, leggo la parte, poi chiudo il copione e dico le prime cose che mi sono rimaste impresse. È un metodo che aiuta anche nello studio: leggete concentrati per capire, chiudete il libro e ripetete. Ma senza imparare a memoria, perché se poi non ricordate qualcosa vi sembrerà impossibile andare avanti».

Ignorate la "platea"

Insomma, ripetere la lezione così è il modo migliore per impararla e acquisire sicurezza per esporla in classe.

A scuola, come a teatro, capita di non piacere a tutti, con un compagno che di fronte al vostro minimo tentennamento ridacchia: non pensate a chi vi guarda, non siete lì per dimostrare qualcosa a loro ma per fare una buona interrogazione.

In caso di lezione a distanza si può pensare che questo aspetto non sia più valdio, ma non è così, poichè "l'occhio" della webcam si sostituisce alla classe e non sono pochi quelli che si paralizzano di fronte a quell'obiettivo che fissa inesorabile...

Leggi anche: Trucchi e tecniche per un ripasso perfetto

"Scan-di-re!"

«A volte, invece- continua Micoli - la paura di sbagliare porta a sussurrare, nella convinzione, forse, che se si dice una cavolata neppure il prof se ne accorgerà. Imparate, invece, a scandire bene le parole, sillaba per sillaba».

Una buona tecnica poi è quella della matita in bocca: mettete una matita di traverso tra i denti, come fanno i cani con l’osso, e leggete un testo.

«Da piccolo avevo molte difficoltà a parlare e oggi, quando a scuola incontro i ragazzi e le ragazze, insisto affinché imparino a “masticare” bene le parole, senza esitazioni e con sicurezza».

Un bel respiro... E via!

La sicurezza, però, a volte vacilla.

«È fondamentale» suggerisce l’attore e regista toscano «non lasciarsi bloccare dalla paura. Un modo per farlo è ascoltare il proprio corpo e respirare di pancia (con il diaframma, non con il torace) perché una boccata di ossigeno può calmare l’ansia».

Ed è importante conoscere i propri punti deboli, per affrontarli: «Chi ha difficoltà nel leggere e sa di dover fare una lettura ad alta voce, può stampare il testo a caratteri molto grandi ed evidenziarne le parole difficili, quelle che spesso fanno inciampare, per essere pronto a saltare l’ostacolo».

E tutti, perché no, potete imparare ad applicare bene queste regole riassuntive...

7 regole d'oro per l'interrogazione perfetta

  1. Ascoltate il vostro corpo e i piccoli movimenti involontari.
  2. Respirate "di pancia": aiuterà a rilassarvi.
  3. Scandite bene le parole anche se vi sentite incerti.
  4. Quando siete alla cattedra, parlate ad alta voce.
  5. Non abbiate paura di sbagliare o fare errori.
  6. Non fate caso ai compagni, né a cosa pensano.
  7. A casa, per prepararvi, ripetete tante volte la lezione a voce alta.

Curiosità: il Flusso di Coscienza

Fare teatro allena a controllare stress, paura e a esprimersi su un palcoscenico, cioè a parlare in pubblico. Insomma, fa andare meglio a scuola perché aumenta la fiducia in sé stessi, favorisce il rispetto dei tempi, delle idee degli altri e arricchisce il linguaggio. Ecco un esercizio che Giovanni Micoli consiglia di fare, con l’insegnante, per superare la paura di sbagliare e del giudizio altrui.

Si chiama flusso di coscienza: dite a voce alta ciò che state facendo, pure i movimenti generati dalla tensione (tipo il dondolare, il giocare col colletto), che esprimono lo sforzo di placare le proprie paure. Uno sforzo che toglie energie alla concentrazione e al dare il massimo, in scena così come nell’interrogazione.