Quando in geografia studiamo le nazioni del Nord del mondo capita di imbattersi in termini quali tundra e taiga. E, a volte, i libri ci parlano anche di steppa. Quali sono, precisamente, le loro differenze? Vediamo.
Taiga e tundra sono ambienti del nord del pianeta, la steppa si trova a diverse latitudini.
La taiga è caratterizzata da foreste di alberi di conifere, a volte accompagnate da betulle. Alla foresta, spesso, si alternano zone umide che formano acquitrini, paludi e torbiere. In genere, a nord della taiga nasce e si estende la tundra (foto sotto). Si tratta di un ambiente dove, a causa delle basse temperature, non crescono alberi e il terreno è ricoperto da muschi, licheni e rari e bassi arbusti.
Il terreno ghiacciato, è il cosiddetto permafrost. “Frost” significa “gelo” in inglese e “perma” sta per "permanente". Dunque il permafrost è ghiaccio che non si scioglie mai. Al massimo, in estate, si scongela solo lo strato superficiale che dà origine a un ambiente molto umido, perché l’acqua non riesce a essere assorbita e a penetrare (a causa, appunto, del ghiaccio che rimane intatto a pochi centimetri sottoterra).
La steppa si trova a diverse latitudini, dunque non solo a nord ma anche nelle estese regioni più temperate e di solito aride dell'Asia e dell'Europa settentrionale. Steppa è una parola russa che significa "pianura secca", molto diffusa nelle regioni in cui ci sono inverni freddi ed estati calde e poco piovose.
In pratica la steppa è una pianura arida, priva di alberi ma ricca di piccola vegetazione: erba e arbusti bassi a perdita d’occhio. E, qui e lì, animali quali roditori e rettili, insetti e ungulati (per esempio i cavalli).