Il referendum è uno degli strumenti più importanti a disposizione dei cittadini. Attraverso questo voto "speciale" infatti i vostri genitori e fratelli maggiori hanno il potere di partecipare al processo decisionale sulle leggi dello Stato italiano, compito che normalmente è affidato solo ai parlamentari che decidono in nome dei cittadini.
Un esempio? Il 12 giugno 2022 gli italiani sono chiamati alle urne per votare un referendum abrogativo (cosa significa? Lo vediamo dopo) che riguarderà cinque punti da abolire - o mantenere - riguardanti il sistema della Giustizia italiana.
La parola referendum deriva dal verbo latino refero, che significa riferisco, e nella traduzione allargata del termine vuol dire “convocazione per riferire”. I cittadini, infatti, vengono chiamati ad esprimere un parere attraverso il voto su questioni particolarmente importanti.
È importante che sappiate che il referendum viene definito uno strumento di democrazia diretta. Questa forma di autogoverno nasce nella Grecia antica e consisteva nel permettere a tutti i cittadini, escluse le donne e gli schiavi, di votare le leggi e i provvedimenti dello stato.
La pratica, parecchio tempo dopo, è stata ripresa in Svizzera. Quando le assemblee dei cantoni (i piccoli stati di cui si compone il Paese a confine con l'Italia) si riunivano nella capitale, le comunità inviavano i loro delegati che potevano prendere decisioni soltanto con la riserva “ad referendum”. Quelle decisioni, infatti, per essere considerate valide dovevano essere riferite alla comunità, che le doveva approvare. Da questa pratica nasce il referendum moderno che nel corso del Novecento è stato adottato in quasi tutti gli Stati democratici.
Questo istituto giuridico fa la sua comparsa in Italia nel 1947 quando viene inserito nella Costituzione repubblicana. Le due principali forme di referendum sono:
La differenza principale tra i due è che il primo chiede un parere sulle leggi della Costituzione, il testo che fissa i principi e il funzionamento dello Stato italiano, mentre il secondo permette di cancellare totalmente o in parte una legge ordinaria (tutte quelle che non fanno parte della Costituzione).
Il referendum del 12 giugno è di tipo abrogativo e dunque si chiederà agli italiani se vogliono o meno cancellare alcune regole che riguardano il sistema della Giustizia:
In Italia esiste anche il referendum regionale, previsto dall'articolo 123 della Costituzione. In questo caso dopo che il Consiglio regionale approva lo statuto (l'insieme delle leggi che fissa il funzionamento della Regione), si può richiedere un referendum nel quale i cittadini possono esprimere il loro parere. Infine, gli articoli 132 e 133 della Costituzione, prevedono il referendum consultivo che è indetto in caso di modifica del territorio delle Regioni o degli Enti locali.
Quindi, per esempio, sei vostro comune vuole cambiare i suo confini si deve prima chiedere il permesso ai vostri genitori. In realtà ce ne sarebbe anche un quinto, quello istituzionale, ma si è svolto una sola volta nel nostro Paese, nel 1946, in occasione della scelta tra Repubblica e Monarchia.