Il suo nome non è tra i più famosi forse perché, essendo di origine ebraica lettone, è un po’ difficile da pronunciare. Ma oggi i quadri di Mark Rothko sono tra i più costosi al mondo. E lui, che è stato anche un professore d’arte, ha scritto su un diario quelli che riteneva essere i principi per poter avvicinare i bambini e i ragazzi (i suoi alunni avevano tra i 3 e i 14 anni) all'arte in modo semplice e senza annoiarli.
Mark Rothko è nato nel 1903 in Lettonia da una famiglia ebrea. Da piccolo ha studiato il Talmud, il testo sacro degli ebrei. A dieci anni si è trasferito negli Stati Uniti con papà Jacob e la sua famiglia composta da altri tre fratelli. A 25 anni è riuscito a realizzare la sua prima mostra a New York ma fino al 1960 era uno sconosciuto ai più e doveva mantenere la sua famiglia, insegnando arte. Famosi sono la sua serie di dipinti su tela di grandi dimensioni per il ristorante “Four Seasons” nel Seagram Building di New York e quelli realizzati per una cappella a Houston, in Texas. Purtroppo Mark negli ultimi anni si era lasciato andare: mangiava male, beveva molto alcool, fumava parecchio e si ammalò anche di depressione. È morto il 25 febbraio 1970 a New York, a soli 67 anni.
Rothko è conosciuto soprattutto per le opere dipinte tra il 1950 e il 1960, in cui campi di colore rettangolari galleggiano su sfondi colorati. Molte di queste opere sono grandi tele verticali realizzate con colori ad olio che esplorano le combinazioni cromatiche. Possiamo dire che è il genio del colore! Mark adoperava colori intensi e vibranti disponendoli in blocchi o bande. Queste opere sono spesso evocative cioè mirano a suscitare una risposta emotiva negli spettatori attraverso l’esperienza diretta del colore. Rothko era interessato alla creazione di opere d’arte che facessero sentire delle emozioni: gioia, felicità, noia, tristezza, dolore, etc.
Mark Rothko, che si può definire un esponente dell'espressionismo astratto e tra i più grandi pittori del Novecento, è stato insegnante d'arte in una scuola elementare di Brooklyn. In questo periodo, aveva scritto dei consigli per avvicinare i bambini all’arte.
Rothko li invitava a servirsi di qualsiasi strumento, supporto e tecnica. Senza alcuna limitazione. Lui non voleva che si disegnasse su un foglio, con determinati colori ma desiderava che fossero i bambini a scegliere dove colorare. Non solo. Per Mark era importante organizzare mostre pubbliche con i disegni e i lavori prodotti dai bambini; spesso le sue opere venivano esposte all'interno dei musei accanto a quelle dei suoi studenti con l'obiettivo di mettere in luce le potenzialità dell'arte dei bambini.
Possiamo, per esempio, cercare in Internet quella che si chiama “N.3/N.13” che è esposta al MoMa di New York. In questo quadro fatto ad olio, c’è un fondo colorato e sopra delle bande verdi, bianche, gialle, nere e si ha l’impressione che questi blocchi si mischino sfumando uno con l’altro. I colori sembrano muoversi, se li guardi con attenzione ma in maniera delicata, impercettibile. È come se fossimo invitati a toccarli, a sentirli senza poterlo fare.
Scegli in rete i quadri di Marc Rothko che più ti colpiscono e prova a creare delle opere ispirate ad essi. Possiamo provare più tecniche.
Se vuoi conoscere da vicino Mark Rothko fino al 2 aprile 2024 presso gli spazi espositivi della Fondazione Louis Vuitton di Parigi è aperta una grande mostra su di lui che riunisce circa 115 opere del celebre pittore statunitense.
Fonti: “375 opere del Museum of Modern Art di New York”; “Arte per educare” di Paola Ciarcià e Marco Dallari – Artebambini.