Chiudete gli occhi. Immaginate per un attimo di essere in una chiesa dorata, completamente ricoperta di tasselli di mosaico splendenti. Sì, sono proprio come quelli che avete fatto a scuola con il cartoncino solo che qui sono in oro, argento, smalto, marmo e ricoprono 6.400 metri quadrati.
Siamo in Sicilia, a Monreale, a pochi chilometri dal capoluogo della Regione: Palermo.
Se in questi giorni siete in vacanza da queste parti non potete non fare una tappa in questo luogo. Tornerete in classe e potrete raccontare di aver visto qualcosa di unico al mondo e misterioso.
Per capire questa chiesa bisogna leggerla come se fosse un libro: mettetevi in fondo al centro del Duomo. Guardate a destra, poi a sinistra. Troverete le storie dell’Antico e del Nuovo Testamento: dalla creazione del cielo e della terra a quella dei pesci e degli uccelli all’uccisione di Abele da parte di Caino.
Ai tempi della costruzione della Cattedrale, nel 1100, i fedeli non sapevano leggere e scrivere: i sacerdoti usavano le immagini, i quadri, i mosaici per far comprendere alla gente i testi sacri.
Ora guardate al centro: chi è quella figura enorme incastonata nell’abside dietro l’altare? Non sembra che ovunque vi spostiate vi stia guardando? E’ il Cristo Pantocrator cioè creatore di tutte le cose.
Gli artisti hanno posto le tessere dorate seguendo linee circolare concentriche: una tecnica unica in Italia che crea questo effetto dove pare che ci osservi. Ma la cosa più curiosa di questa chiesa forse sono proprio le colonne. Quante sono? Nove per lato.
Fin qui nulla di particolare ma se siete dei buoni osservatori vi accorgerete di una particolarità. Sono tutte in granito grigio tranne una, la prima a destra dall’ingresso principale. Questa è fatta con un marmo più scadente, con un colore diverso. Perché? Avevano finito il granito? In realtà dietro questa apparente banalità c’è un significato profondo: le colonne che sostengono le arcate della cattedrale indicano che è Dio che regge la Chiesa ma anche l’uomo deve fare la sua parte. Ecco, la colonna in materiale più scadente, rappresenta proprio “noi”, gli uomini.
Ora abbandonate la navate centrale, spostatevi in quella a destra. Chi si nasconde in quei due sarcofaghi? Due re. Nel più grande Guglielmo I, detto il “cattivo” papà di Guglielmo II, il “buono”, sepolto nel quel sarcofago più piccolo di marmo bianco.
La cattedrale fu fatta costruire da Guglielmo II, re della dinastia Normanna di Sicilia ma con quali soldi? Secondo una leggenda, a vent’anni gli apparve in sogno la Madonna che gli rivelò il nascondiglio dove il padre aveva nascosto il tesoro. Con quelle ricchezze, proprio in quel punto, Guglielmo I avrebbe dovuto far costruire un tempo dedicato a Maria.
Il nostro viaggio sta per finire ma prima di uscire da questa chiesa se volete fare un’esperienza unica, puntate alla porticina in fondo alla navata destra. Quasi non si vede ma se entrate e iniziate a fare quelle scale vi ritroverete nel sottotetto del Duomo stretti stretti tra i cunicoli per poi spuntare sulle absidi e ammirare Palermo e la valle della Conca d’Oro dall’alto.
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