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NASCITA DI VENERE (Sandro Botticelli, 1482-1485 ca.).
L'iconico capolavoro di Botticelli è diventato uno dei simboli della perfezione estetica raggiunta durante il Rinascimento italiano. La scena rappresenta la Dea della Bellezza che, dopo essere stata generata dalla spuma del mare, giunge su un'isola sospinta dallo Zefiro, il vento incarnato nella figura maschile che abbraccia una ninfa. la figura che porge un velo a Venere è una delle Ore.

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RITRATTO DEGLI ARNOLFINI (Jan van Eyck, 1434).
Questa opera raffigura il ricco mercante e banchiere Giovanni Arnolfini con la prima moglie Costanza Trenta e forse immortala il momento del matrimonio. Fu uno dei primi quadri ad essere dipinti con la tecnica ad olio. La firma del pittore fiammingo, Jan van Eyck, compare nella scritta sul muro sopra lo specchio.

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PRIMAVERA (Sandro Botticelli, 1478 e il 1482 ca.).
Altro celebre lavoro di Botticelli, probabilmente ancora più conosciuto de "La nascita di Venere". Le figure ritratte impersonificano divinità mitologiche. La Primavera è la fanciulla al centro. Tutt'ora non si è sicuri del significato più profondo del dipinto.

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SCUDO CON TESTA DI MEDUSA (Caravaggio, 1597).
Grazie al suo magistrale uso di colori, caravaggio immortala uno dei soggetti più celebri della mitologia antica: Medusa, la Gorgone con la chioma di serpenti, lancia un'ultima grido dopo essere stata decapitata.

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CENA IN EMMAUS (Caravaggio, 1601).
Qui viene mostrata un'importante scena descritta nel Vangelo di Luca: ad Emmaus, Cleofa e un altro discepolo di Gesù riconoscono il loro maestro risorto - che si era presentato come un comune viandante - mentre questi si accinge a benedire il pane e il vino.

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DAMA CON L'ERMELLINO (Leonardo da Vinci, 1488-1490).
La donna ritratta da Leonardo è quasi sicuramente nobildonna Cecilia Gallerani.

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LA DANZA (Henri Matisse, 1909).
Con "Danza" s'identificano due dipinti di Matisse, maggiore esponente del movimento artistico dei Fauves, le "belve".

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IL BACIO (Gustav Klimt, 1907-1908).
Dipinto a olio adornato con lamine d'oro e d'argento che è diventato uno dei simboli dell'amore. Nel "Bacio" di Klimt, le due figure si fondono in un unico, caloroso, abbraccio d'amor.

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DOPPIO RITRATTO DEI DUCHI DI URBINO (Piero della Francesca, 1465-1472). Questa opera è spesso ripresa in libri e sussidiari. Raffigura i coniugi Federico da Montefeltro e Battista Sforza.

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NAFEA FAA IPOIPO (Paul Gauguin, 1892).
Probabilmente il quadro con il nome più strano del mondo. Questo capolavoro del pittore francese Gauguin mostra due ragazze sull'isola di Tahiti. Il titolo altro non è che una frase scritta nella lingua del posto. La traduzione è. "quando ti sposi?"

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LA GIOCONDA (Leonardo da Vinci, 1504-1514 ca.).
Semplicemente il quadro più famoso del mondo. Il suo sorriso enigmatico ha ispirato teorie, libri e film. Nel 1911 venne trafugato, ma per fortuna fu recuperato due anni dopo.

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LA GRANDE ONDA DI KANAGAWA(Katsushika Hokusai, 1829-1833).
Una delle xilografie simbolo della cultura giapponese. Ne esistono molte copie, ma quella ritenuta originale è all'Hakone Museum of Art a Gora. Il titolo viene dalla grande onda che sta per abbattersi su tre barche. Sullo sfondo si può notare il monte Fuji.

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GUERNICA (Pablo Picasso, 1937).
Picasso dipinse il quadro dopo il terribile bombardamento di Guernica compiuto dall'aviazione tedesca nel corso della Guerra Civile Spagnola.
Si dice che un giorno un ufficiale nazista visitò lo studio dell'artista. Fermatosi di fronte alla Guernica, l'ufficiale chiese: "l'avete fatto voi questo orrore?"
E Picasso: "No, l'avete fatto voi!"

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I NOTTAMBULI (Edward Hopper, 1942)
Sembra un film, ma è un bellissimo olio su tela di Hopper, uno dei più grandi artisti americani. I volti dei "nottambuli" sono sempre quelli dello stesso Edward e della moglie.

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LA LEZIONE DI DANZA (Edgar Degas, 1873-1875).
Il quadro, uno dei tanti di Degas rivolto al mondo della danza e delle ballerine, richiese mesi e mesi di schizzi preparatori.

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MARILYN (Andy Warhol, 1967).
Quante volte avete visto la riproduzione della Marilyn di Andy Warhol in Tv o in qualche locale? La dice lunga sull'influenza che l'opera ebbe sull'immaginario collettivo.

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L'URLO (Edvard Munch, 1893-1910).
Ci sono quattro versioni di questo famosissimo quadro. Munch venne ispirato da un'inquietante episodio dove, durante una passeggiata con degli amici, udì un urlo così potente da apparire quasi sovrannaturale.

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NOTTE STELLATA (Van Gogh, 1889).
Il paesaggio notturno ricreato da Van Gogh immortala ciò che l'artista poteva vedere dalla finestra della sua stanza nel manicomio di Saint-Rémy, dov'era stato internato in seguito a fenomeni di squilibrio come l'auto-mutilazione dell'orecchio.

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OFELIA (John Everett Millais, 1851-1852).
La scena riprende un momento dell'Amleto, una delle opere più famose di Shakespeare: Ofelia, straziata dal dolore per l'uccisione del padre da parte dello stesso Amleto, annega in un fiume. Per terminare il dipinto, Millais tenne la propria modella in una vasca piena d'acqua per ore e ore

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LA PERSISTENZA DELLA MEMORIA (Salvador Dalí, 1931).
Vero manifesto del Surrealismo, la stranissima ambientazione dell'opera mira a riprodurre la dimensione del sogno, dove le cose reali possono assumere le forme più bizzarre.

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RAGAZZA COL TURBANTE (Jan Vermeer, 1665-1666).
Dipinto reso ancora più famoso dal film del 2003, dove la ragazza ritratta da Vermeer è stata interpretata da una giovane Scarlett Johansson (la Vedova Nera degli Avengers). La storia raccontata nel film però non è molto fedele alla realtà storica, perché tutt'ora nessuno sa con esattezza chi fu la ragazza che posò per il pittore.