Quello che vedete nella foto qui sopra è un mandala, una figura concentrica (cioè costruita con tanti cerchi che hanno lo stesso centro) che, secondo le religioni buddista e induista, trasmette calma e serenità a chi la disegna.
Mandala è una parola della lingua sanscrita e sua volta deriva dall'antica lingua tibetana.
Chi si dedica a colorare un mandala recupera pace con se stesso, e armonia con il mondo. Il mandala è una figura molto antica, che si trova per la prima volta nei Veda gli antichi libri della religione indù, la religione indiana. I mistici se ne servivano nei loro momenti di riflessione e solitudine.
La parola stessa indica la totalità (manda) e "colui che possiede l'essenza" (-la) e, letteralmente, in sanscrito significa "cerchio", ciclo, come le linee del mondo e dell'universo intero.
Il mandala viene realizzato in settimane o mesi di lavoro dai monaci buddisti usando sabbia colorata, che viene depositata con grande precisione usando dei piccoli imbuti. La cosa stupefacente è che dopo un certo periodo che il lavoro è terminato, l'intera opera viene distrutta. La ragione è simbolica, perché sta a indicare che la vita termina e poi rinasce. E la rinascita, che nella tradizione è una forza distruttrice, è anche una forza che dà la vita.