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Forse il quadro più celebre di Botticelli insieme alla Nascita di Venere. In questo capolavoro rinascimentale, ciascuno dei nove personaggi presenti rappresenta una divinità. Al centro del dipinto infatti troviamo Venere, dea della bellezza e della fertilità, che in mezzo al Giardino delle Esperidi (dove cresce il pomo dell'immortalità) osserva l'avvento della Primavera.
Da destra a sinistra infatti possiamo osservare Zefiro (il personaggio bluastro e un po' inquietante) che è il vento che accompagna l’arrivo della primavera e rapisce la ninfa Clori, la quale, dopo l'unione con Zefiro, si trasformerà nella dea Flora (la donna la veste piena di fiori), protettrice dei lavori agricoli e impersonificazione della Primavera. Ecco quindi Venere, simbolo dell'amore più elevato alla cui sinistra compaiono le Tre Grazie (Aglaia, Eufrosine e Talia), che rappresentano bellezza, castità e amore, e infine Mercurio, il messaggero degli dei che qui è intento a scacciare le nubi dal cielo, per difendere il giardino e la Primavera.

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Questo dipinto fa parte dell'opera Quattro Stagioni di Giuseppe Arcimboldo, il pittore famoso per i suoi ritratti composti usando fiori, frutta e verdura. In omaggio alla stagione primaverile quindi, l'artista ha utilizzato elementi caratteristici di questa stagione - rose, bacche di belladonna, corolle, gigli, boccioli di fiori - per realizzare un busto femminile di profilo e, allo stesso tempo, trasmettere le sensazioni di rifioritura e abbondanza tipiche della Primavera.

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Un'altra "Primavera" (forse gli artisti usavano tutta la creatività per le opere e ne restava poca per i titoli!), questa volta secondo lo stile impressionista del grande Claude Monet, il quale attraverso l'accostamento dei colori della tavolozza vuole restituite l'impatto visivo dell'ampio vestito della donna in mezzo al prato illuminato da un sole primaverile che viene filtrato dai rami degli alberi. Sembra quasi di sentire l'odore dell'erba!

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In quest'altro meraviglioso dipinto di Monet ci godiamo i risultati della pittura en plein air, la pittura "all'aria aperta" tipica degli impressionisti, i quali si portavano colori e cavalletto direttamente sui luoghi che volevano ritrarre (gli impressionisti erano grandi paesaggisti) per poter cogliere ogni sfumatura dell'ambiente circostante, "impressionandola" sulla tela.

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Anche Renoir è stato uno dei massimi esponenti dell'impressionismo e in questo dipinto sembra davvero di perdersi nell'erba di un prato in fiore. Il giardino ritratto, tra l'altro, era lo stesso che l'artista vedeva ogni giorno dalla finestra del suo studio a Parigi, restandone ammirato per la bellezza dei colori e la pace che gli trasmetteva quel luogo.

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Una domenica pomeriggio sull'isola della Grande-Jatte - chiamato più comunemente la Grande Jatte - è invece uno dei lavoti più celebri di Georges-Pierre Seurat, uno dei padri del movimento puntinista. Il nome del movimento è di per sé molto chiaro: tutta l'opera è stata realizzata con "puntini" di colore!
Il quadro è piuttosto grande (circa due metri per tre) e ritrae l'isolotto della Grande-Jatte, sul fiume parigino della Senna, dove le famiglie borghesi della città si recavano per passare i pomeriggi primaverili.

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Alla collezione di Arte e Primavera non poteva mancare il grande Vincent Van Gogh. Questo ritratto di un ramo di mandorlo in fiore nella sua semplicità - influenzata nello stile dalle stampe giapponesi che l'artista apprezzava particolarmente - riesce a comunicare l'essenza stessa della rinascita della natura.
Van Gogh poi era particolarmente legato a questo dipinto perché lo realizzò insieme al fratello Theo, il quale fu una delle pochissime persone cui fu veramente legato per tutta la vita.

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Benché non molto famoso, lo svizzero Ferdinand Hodler fu un paesaggista di talento, il cui stile si evolse tra impressionismo e simbolismo, con un "pizzico" d'influenza Art Nouveau. In questo dipinto viene raffigurato il fiorire della primavera in un prato di montagna, uno spettacolo familiare per l'artista, il quale amava dipingere scorci alpini e i numerosi laghi della Svizzera.

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Anche l'artista Arthur Hacker inglese non è particolarmente celebre, eppure come si può ben vedere "la mano" ce l'aveva eccome! Hacker infatti era specializzato in ritratti e dipinti a sfondi religioso, eppure la bellezza del suo Jeopardy ("In pericolo") riesce a colpire i sensi (non solo la vista) grazie ai colori e alle sensazioni della campagna fiorita.

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Terminiamo la "passeggiata" tra Arte e Primavera in un giardino italiano ritratto dal pittore austriaco Gustav Klimt, il quale in questo dipinto abbraccia l'eredità degli impressionisti e si mette a dipingere come loro, in mezzo alla natura. Non viene voglia di chinarsi e raccogliere un fiore?