I gladiatori, come probabilmente ben saprai, erano guerrieri che inscenavano combattimenti in luoghi pubblici, di solito arene, per intrattenere il pubblico. Stiamo parlando dell'epoca degli antichi romani e di uomini diventati schiavi e costretti a prestarsi come oggetto di spettacolo. Si chiamavano così per richiamare il gladius, ovvero quella spada corta a forma di coltello, che costituiva la loro arma principale.
Oh no, guarda: la prof di mate ha già deciso, oggi interrogazione. Chiama te e il primo della classe, quello spocchioso con un gran casco di capelli. I tuoi compagni sospirano di sollievo, vi guardano attraversare l’aula e affrontarvi, una domanda dopo l’altra. E alla fine arriva il momento del giudizio, chi se l’è cavata?
Sembra di stare nell’arena dei gladiatori! Anche loro affrontavano sfide sotto gli occhi del pubblico, l’uno contro l’altro, e l’imperatore decideva chi avrebbe vinto e chi perso.
I gladiatori erano di molti tipi, proprio come sono molti e diversi i tuoi compagni.
Se nella tua classe hai la secchiona e il prepotente, quello velocissimo a rispondere e quella che invece intercetta sempre gli appunti, nell’arena c’era il gladiatore protetto da un grande scudo e quello tanto bravo da usare due spade insieme, potevi trovare quello pericolosissimo che ti catturava con una rete e ti infilzava con un tridente e il suo nemico, con una lama su un braccio e una spada nell’altra mano.
Così come tu segui le lezioni e ti prepari con i compiti in attesa dell’interrogazione, così vivevano i gladiatori. Tra loro e te c’è una certa differenza, ovvio: il peggio che può succederti è affrontare lo sguardo arrabbiato dei tuoi genitori dopo un brutto voto, mentre i guerrieri dell'arena rischiavano la morte.
Ciascun gladiatore sceglieva l'arma che preferiva, ma di solito erano attrezzati più o meno in questo modo:
I gladiatori vivevano nella loro scuola, il Ludus Gladiatorum, come studenti in un collegio. Si alzavano presto, chi voleva pregava, facevano colazione e via, ad allenarsi con armi di legno e spade spuntate.
Pranzavano con una dieta soprattutto vegetariana a base di legumi, ortaggi, pane e focacce di orzo condite con miele e fichi. Poi, un po’ di riposo e altri addestramenti. La sera combattevano con armi vere, a volte sotto gli occhi di patrizi e compratori (come i calciatori di oggi che vengono venduti da una squadra all’altra).
Si lavavano in grandi vasche, ricevevano massaggi e cure come atleti moderni e spalmavano olii e unguenti sui muscoli doloranti, che poi rimuovevano con un ferro ricurvo chiamato strigile. E si allenavano in modo diverso, a seconda della loro specializzazione: alcuni si addestravano con la spada, altri a reggere il peso di un grande scudo e un elmo di bronzo, altri ancora con la rete e il tridente.
E tutto per la loro grande prova: dimostrare il proprio valore nell’arena, di fronte all’imperatore, al popolo, ai patrizi e ai senatori. Spada contro scudo, tridente contro lama ricurva, coraggio e valore contro forza e abilità.
In fondo sono le stesse doti che serviranno a te per superare questo nuovo anno scolastico... Ma, ogni volta che ti sembrerà troppo difficile, pensa che poteva andarti molto peggio: potevi nascere gladiatore!
I primi combattimenti tra gladiatori avvennero a Roma nel III secolo a.C., come intrattenimento durante i funerali. Da allora si svolsero per quasi settecento anni, fino al 404, nelle più importanti arene e anche al Colosseo, che allora era noto come Anfiteatro Flavio.
Non tutti i gladiatori erano schiavi: alcuni erano prigionieri di guerra, altri ex legionari che volevano guadagnare. I vincitori degli scontri, infatti, oltre a un ramo di palma, simbolo del trionfo, e a una corona, avevano in premio una grossa somma di denaro.
Con il nome di Spartaco si identifica un gladiatore di origine trace che guidò la Terza guerra servile (73-71 a.C.), una violenta insurrezione degli schiavi. Dopo aver spinto i suoi compagni gladiatori a ribellarsi, liberò migliaia di schiavi e li addestrò, affrontando con successo le legioni di Crasso e Pompeo. Tradito dai pirati cilici, con cui si era accordato per essere portato in Sicilia con i suoi, si ritrovò assediato in Calabria prima di venire sconfitto nella Battaglia del fiume Sele, in Campania.
FONTI: RerumRomanarum.com; Gladiatori (Franco Cosimo Panini); Gladiators 4th-1st century BC (Osprey Publishing); Gladiators 100 BC-AD 200 (Osprey Publishing);