"Bruce Wayne e Batman, l'eroe pipistrello la cui metà è raggiungere la batmobile per salvare Gotham City".
La frase è chiara? Ne avete afferrato il senso completo? E se invece fosse scritta così:
"Bruce Wayne È Batman, l'eroe pipistrello la cui metA è raggiungere la batmobile per salvare Gotham City".
Spostando due semplici accenti la frase acquisisce un senso compiuto: la letterina "e" non è più congiunzione ma voce del verbo essere e "metà" diventa "meta" (cioè l'obiettivo, lo scopo).
Ciò accade perché la lingua italiana presenta numerose parole omografe (parolone complicato che significa semplicemente che sono scritte nello stesso modo ), la cui pronuncia differente, però, ne determina il senso:
Es: Leggère (ossia non pesanti) ------> Lèggere (guardare e comprendere un testo scritto)
L'accento indica la vocale della sillaba che VIENE PRONUNCIATA CON MAGGIOR FORZA .
Tutte le parole hanno l'accento ma, nella lingua italiana, di norma non viene scritto nelle sillabe interne a meno che, come appena visto, non siano parole che si possano confondere con altre.
L'accento viene SEMPRE indicato, invece, in quei vocaboli in cui l'accento cade sull'ultima sillaba oppure hanno più di una sillaba :
Es: caffè, baccalà, sincerità, è (voce del verbo essere)...
Questi tipi di parole sono definite parole TRONCHE.
Leggi anche: come si scrive e quando si usa l'accento con altre parole importanti della lingua italiana
Fonte: M.Catucci, "Il Quaderno delle Regole di Italiano", Fabbrica dei segni Editore.
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Scritto da Niccolò De Rosa