Il 16 novembre, dopo tre rinvii, finalmente lo Space Launch System (SLS), il razzo più potente mai realizzato, si è staccato dalla rampa di lancio del Kennedy Space Center in Florida (Usa), destinazione Luna. E' stato così avviato il primo step del programma Artemis, la più importante missione della Nasa che ha come obiettivo finale quello di riportare l'uomo a passeggiare sul nostro satellite, dopo cinquant'anni di assenza.
Questa prima fase (chiamata appunto Artemis 1) è però senza equipaggio, ma è comunque importantissima perché serve proprio a testare sia il razzo SLS, sia la capsula Orion che nelle prossime missioni ospiterà gli astronauti.
Diciamo subito che con Artemis 1 non è previsto un allunaggio. La capsula Orion, dopo che lo stadio principale del razzo si è staccato per finire nell'Oceano e dopo qualche giorno di viaggio, entrerà nell' "orbita retrograda distante" del satellite, cioè ruoterà in senso contrario rispetto alla rotazione lunare e a una distanza fino a 64.000 km. Orion rimarrà nello Spazio all'incirca 26 giorni, durante i quali saranno effettuati vari test in previsione delle prossime missioni. Poi tornerà sulla Terrà con uno splashdown finale (ammaraggio).
Dopo Artemis 1, nel 2024 toccherà ad Artemis 2, che orbiterà intorno alla Luna con un equipaggio. Poi nel 2025 con Artemis 3 finalmente vedremo degli astronauti in carne ed ossa camminare di nuovo sulla Luna (l'ultima volta era stato nel 1972) e tra questi ci sarà anche una donna. Nel frattempo la Nasa sta lavorando alla costruzione di una stazione spaziale, Getaway, che sarà un po' come la Stazione Spaziale Internazionale ma in orbita attorno alla Luna.
L'ultimo step del programma Artemis, previsto per la fine degli anni Venti, sarà quello di costruire sulla Luna un vero e proprio campo base. Questo permetterà agli astronauti di rimanere sulla superficie per più giorni e poter così raccogliere dati e campioni di terreno. Ma soprattutto sarà un grande test per la futura colonizzazione di Marte
Nella mitologia greca Orione era un mortale di cui la dea Artemide (dea della caccia) si era invaghita. Il fratello gemello di Artemide, il dio Apollo, si ingelosì e sfidò Artemide a colpire un bersaglio lontano con una freccia. Quando la dea comprese di aver trafitto a morte Orione, lo fece accogliere in cielo tra le stelle.