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FocusJunior.itScienzaSpazioUniversoTira e molla galattico: l’universo è nato da un grande rimbalzo?

Tira e molla galattico: l’universo è nato da un grande rimbalzo?

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La teoria del Big Bounce, il Grande Rimbalzo, vorrebbe che il nostro universo sia frutto dell'espansione di un universo precedente che si contraeva invece di espandersi. Secondo questa teoria, a un certo punto il nostro Universo cesserà di espandersi e inizierà a rimpicciolirsi, fino ad un nuovo rimbalzo che darà il via ad una altro ciclo vitale!

Come è nato l'universo? La teoria più avvalorata al momento è quella del Big Bang, un'apocalittica esplosione di materia che generò un universo in continua espansione fin dai primi secondi d'esistenza (Teoria dell'Inflazione),

Ma se non fosse andata proprio così? 

Esistono teorie alternative che in parte integrano l'ipotesi dell'esplosione cosmica con altri elementi che spiegherebbero la particolare natura della realtà in cui viviamo.

 

Una di queste vorrebbe che la nascita dell'universo non sia stato l'inizio assoluto, ma che esistesse una versione precedente della realtà in cui lo spazio-tempo si contraeva anziché espandersi e che la fase finale di tale contrazione abbia scatenato un "big crunch" che ha invertito il processo e generato l'universo così come lo conosciamo.

 

L'universo sarebbe dunque come una specie di grande elastico, destinato a espandersi e rimpicciolirsi a fasi cicliche.

Boing! Ecco fatto l'universo!

Questa teoria del Big Bounce, il "grande rimbalzo" da cui sarebbe nato tutto, è molto controversa e da anni gli scienziati dibattono con forza sulla sua attendibilità, poiché il passaggio dalla contrazione all'espansione, prevede la manifestazione di quella che gli addetti ai lavori chiamano "singolarità", cioè un momento in cui il cosmo aveva un unico punto di densità infinita e in cui tutte le leggi della fisica venivano sovvertite.

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I fisici Steffen Gielen e Neil Turok sostengono però di aver trovato un modo per avvalorare il rimbalzo senza dover ricorrer alla tanto discussa singolarità.

 

Nello studio pubblicato su Physical Review Letters, i due ricercatori del Perimeter Institute di Waterloo (Canada) hanno superato la singolarità fondendo teorie della complicata meccanica quantistica e della relatività generale (sì, quella di Einstein!) e ipotizzando che agli inizi dell'universo la materia si sarebbe comportata come la luce, dunque non soggetta alle medesime leggi fisiche e alla dimensione dello spazio che la contiene.

 

Così facendo, il cosmo non sarebbe mai giunto al punto di singolarità, ma sarebbe semplicemente passato da una contrazione ad un'espansione, proprio come un elastico.

Pixabay.com

«L'Universo può contrarsi fino a un punto e poi espandersi senza che la luce 'se ne renda conto' - ha cercato di spiegare Turok - È questo, rozzamente parlando, quello che succede nel nostro modello»

 

Questo modello semplificato può sembrare un modo per aggirare il problema, ma almeno dal punto di vista fisico-matematico (impossibili equazioni quantistiche incluse), sembra poter reggere.

 

La teorie è comunque ancora in evoluzione, anche se la comunità scientifica guarda con interessa quella che potrebbe divenire una spiegazione alternativa per comprendere la nascita di tutto!

 

FONTE: Physical Review Letter, Perimeter Institute

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