Iride: così si chiamerà la Costellazione satellitare italiana per l’osservazione della Terra. Ad annunciarlo è stata l’astronauta italiana Samantha Cristoforetti direttamente dalla Stazione Spaziale Internazionale (dove è sbarcata il 28 aprile scorso) durante un collegamento con il quartier generale dell’Agenzia spaziale italiana (Asi).
Per trovare il nome e per coinvolgere in prima persona gli studenti in questo importante progetto spaziale, il Dipartimento per la trasformazione digitale insieme al Ministero dell’istruzione e all’Asi avevano lanciato lo scorso febbraio il concorso “Spazio alle idee" rivolto alle scuole primarie e secondarie di I e II grado.
Un concorso super coinvolgente, infatti in un solo mese sono arrivate 1.061 proposte da 638 istituti scolastici italiani.
Decidere il nome non deve essere stato facile, ma per Samantha non c'è nulla di impossibile e così insieme ai colleghi astronauti, Luca Parmitano e Roberto Vittori, ha premiato "Iride".
Ed ecco perché questo nome è azzeccato: “Nella mitologia greca Iride è la messaggera degli dei, responsabile di comunicare il loro volere agli esseri umani perché potessero agire tempestivamente. Allo stesso modo, i dati e i messaggi raccolti e comunicati dalla Costellazione Iride aiuteranno l’umanità ad agire tempestivamente, per esempio per mitigare il problema de cambiamento climatico".
Si tratta di un gruppo di satelliti artificiali mandati in orbita terrestre a bassa quota per mantenere una copertura continua di una particolare area del pianeta.
Iride sarà quindi proprio questo: un gruppo di satelliti che dovranno tener sotto controllo la Terra. Infatti uno degli scopi sarà quello di supportare la Protezione civile e altre amministrazioni per contrastare il dissesto idrogeologico e gli incendi, tutelare le coste, monitorare le infrastrutture critiche, la qualità dell’aria e le condizioni meteorologiche. Iride sarà realizzato in Italia entro cinque anni con il supporto dell'Esa e grazie alle risorse del Pnrr (Piano nazionale di ripresa e resilienza)
“Con questo concorso abbiamo chiesto alle studentesse e agli studenti non solo di dare un nome alla futura costellazione satellitare italiana, ma anche di cogliere l’essenza di questo grande progetto nazionale. Attraverso il nome selezionato, abbiamo dato identità a un risultato enorme della ricerca europea e in particolare italiana. E grazie a questa attività con le scuole abbiamo toccato con mano il loro interesse ed entusiasmo nello studio delle discipline come la fisica e la matematica, fondamentali per comprendere cosa è diventato il nostro cielo oggi”, ha dichiarato il Ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi.