Esiste un intero sistema solare alieno a "soli" 40 anni luce di distanza da noi. E i sette pianeti che lo compongono hanno caratteristiche molti simili a quelle della Terra.
L'annuncio ufficiale è arrivato nel corso di uno storico annuncio della Nasa (l'ente spaziale americano) durate il quale è stato spiegato come attorno a Trappist-1, una piccola (misura appena un decimo del Sole) e fredda stella situata nella costellazione dell'Acquario, orbiti un sistema di pianeti (o meglio, esopianeti, visto che sono esterni al nostro sistema solare) di composizione e dimensione paragonabili a quelle terrestri.
Gli astronomi della Nasa hanno inoltre confermato che tre di questi esopianeti "trappisti" pare abbiano le condizioni ideali per sviluppare processi biologici e quindi ospitare la vita!
Le premesse della scoperta
Nel maggio dell'anno scorso il piccolo telescopio TRAnsiting Planets and PlanetesImals Small Telescope (TRAPPIST; da qui il nome dato alla stella) dell'ESO (l'agenzia spaziale europea) aveva scoperto che attorno a una stella nana rossa ultrafredda orbitavano tre pianeti collocabili nella cosiddetta "fascia abitabile", una piccola porzione di spazio né troppo distante e né troppo vicina alla stella, ideale cioè per avere acqua allo stato liquido e, dunque, per l'eventuale sviluppo di batteri o organismi primordiali.
Nel corso dei successivi mesi di osservazione però, gli studiosi dell'Università di Liegi che gestiscono il piccolo telescopio si sono accorti che il disco luminoso di Trappist-1 veniva periodicamente oscurato dal passaggio di corpi celesti non identificati. Erano altri pianeti di cui non si conosceva l'esistenza!
Sette sorelle della Terra
Le "sette sorelle" come sono già state ribattezzate per la somiglianza con la Terra, orbitano intorno a Trappist 1 secondo traiettorie concentriche, come avviene nel nostro Sistema Solare e il loro periodo di rivoluzione (ossia il tempo impiegato per compiere un giro competo attorno alla stella) è di molto inferiore a quello terrestre (ossia a un giorno.
Potenzialmente tutte le sette "sorelle" sono abitabili, poiché lo scarso calore di Trappist-1 potrebbe permettere la vita anche sui corpi celesti più vicini. Importante in questi casi sarà capire se può davvero esservi acqua allo stato liquido sulla superficie dei vari esopianeti.
Purtroppo mancano ancora molti elementi per una comprensione completa della situazione (es: presenza di atmosfera, effettiva distanza dalla stella ecc..) e dunque sarà compito dei nuovi e potentissimi telescopi come il James Webb o l'Extremity Large Telescope, sulle Ande, dare risposte riguardo questo nuovo orizzonte galattico.
GUARDA IL VIDEO (IN INGLESE) CHE ANNUNCIA LA SCOPERTA