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FocusJunior.itScienzaSpazioPianetiLa mappa degli esopianeti in un video della NASA

La mappa degli esopianeti in un video della NASA

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La mappa degli esopianeti in un video della NASA
Ipa-agency

Un nuovo video dell'Agenzia Spaziale Americana mostra in poco più un minuto la posizione degli oltre 4.000 esopianeti scoperti dal 1992 ad oggi

Ben 27 anni di ricerca condensati in un video di appena un minuto e tredici secondi. È così che la Nasa (National Aeronautics and Space Administration) ha celebrato il successo di una lunga programmazione che ha portato alla scoperta di oltre 4.000 esopianeti.

Il video, caricato anche su YouTube, mostra infatti una mappa della Via Lattea (la nostra galassia) che con il passare dei secondi si arricchisce di puntini colorati, rappresentati i vari esopianeti scoperti nel corso degli anni.

CHE COS'É UN ESOPIANETA?

Si dice pianeta extra-solare - o, appunto, esopianeta - un corpo celeste che orbita intorno ad una stella che non sia il Sole. In poche parole gli esopianeti sono tutti i pianeti che si trovano al di fuori del nostro Sistema Solare.

Fino a qualche decennio fa gli scienziati non ne conoscevano nemmeno uno, ma poi i metodi d'osservazione astronomica sempre più sofisticati hanno ampliato notevolmente il nostro sguardo sull'universo.

COME SI SCOVANO GLI ESOPIANETI?

Esistono due metodologie per andare a caccia dei pianeti extra-solari: il rilevamento diretto, ossia l'osservazione "diretta" del corpo celeste con uno strumento (il telescopio), e il rilevamento indiretto, che invece si basa sull'individuazione del pianeta in base agli effetti che esso produce intorno a sé o nei confronti della sua stella.

Al momento il metodo che si sta rilevando più promettente è quello del transito. La tecnica si chiama così perché l'esopianeta si rivela quando, transitando davanti alla propria stella, ne abbassa la luminosità. Gli strumenti degli scienziati dunque captano tale cambiamento e capiscono che qualcosa ha interferito con la trasmissione di luce: quel qualcosa è l'esopianeta!

Per anni a dare un contributo decisivo alla ricerca dei pianeti estranei al nostro Sistema Solare è stato il
telescopio spaziale Kepler, da poco andato in pensione, che da solo ha scovato 2.345 esopianeti. Il suo posto però non rimarrà vacante: oltre al potente TESS (Transiting Exoplanet Survey Satellite), lanciato nell'aprile 2018, si attende la messa all'opera del super-telescopio James Webb, il più grande strumento del suo genere mai realizzato.

IL VIDEO

Guarda il video pubblicato dalla Nasa. I puntini sono gli esopianeti che compaiono nella loro esatta posizione all'interno della galassia: quelli in rosa sono stati scoperti grazie alla spettroscopia Doppler, quelli viola con luminosità della stella madre, quelli in verde con la tecnologia del microlensing e quelli arancioni infine sono stati osservati direttamente.