Sapevate che le dune sabbiose di Marte si spostano? Che lo scivolamento di grandi massi e blocchi di ghiaccio crea sempre nuovi solchi sul terreno? O che la superficie del pianeta è continuamente rimodellata dall’azione del vento?
Eh sì, se pensavate che nella rarefatta atmosfera di Marte ogni cosa fosse immobile, un po’ come sulla Luna, dovrete ricredervi.
A documentarlo è Hirise, il più grande telescopio mai realizzato per una missione planetaria: lui da solo pesa come tutti gli strumenti a bordo della navicella dell’Esa BepiColombo, che sarà lanciata il prossimo ottobre alla volta di Mercurio.
Hirise è in orbita intorno a Marte (a bordo del Mars Reconnaissance Orbiter della Nasa) dal 2006 e il suo primo obiettivo è individuare luoghi adatti all’atterraggio di sonde e lander lanciati dalla Terra.
Per esempio, che a volte il suolo marziano è percorso da fratture poligonali, molto simili a quelle che sulla Terra si producono sui terreni argillosi quando si seccano. O che anche su Marte si formano i cosiddetti diavoli di sabbia, turbini di polvere portata dal vento, caratteristici dei nostri deserti.
La differenza, in questo caso, è nelle dimensioni: da noi non superano i 500 m di altezza, mentre là possono raggiungere i 20 km, più del doppio del Monte Everest!
Molte cose interessanti sono emerse dal raffronto di fotografie scattate da Hirise a distanza di anni, che hanno permesso di accorgersi di molti cambiamenti. Come i movimenti delle dune, appunto, che si spostano alla velocità di un metro per anno marziano. O nuovi impatti di meteoriti che hanno portato alla luce la presenza di ghiaccio nel suolo, ad appena un metro di profondità.
Già, perché su Marte c’è moltissimo ghiaccio. In parte si tratta di ghiaccio secco, cioè dell’anidride carbonica di cui è composta l’atmosfera marziana, che solidifica nel sottosuolo per la bassa temperatura, soprattutto d’inverno. D’estate, invece, inizia a sublimare (cioè passa dallo stato solido a quello gassoso), creando curiose striature, che in qualche caso sono state mal interpretate: nel 2016, il giornale inglese Daily Express ha pubblicato la foto qui sotto annunciando la scoperta di... alberi sul Pianeta rosso!
Su Marte, ovviamente, di alberi non ce ne sono. Sono stati trovati però depositi di sali idratati e molto ghiaccio d’acqua, che potrebbe essere una risorsa per le future missioni spaziali con astronauti a bordo. Tutto questo, grazie all’occhio indagatore di Hirise, il solo che può fornirci immagini come quelle che vedete in questo articolo.
Se ci fosse un astronauta in carne e ossa a guardare dal finestrino del Mars Reconnaissance Orbiter, infatti, la scena che vedrebbe sarebbe alquanto confusa: l’atmosfera marziana è così polverosa da ostacolare la visibilità. Per essere leggibili, le fotografie di Hirse sono scattate utilizzando anche le frequenze dell’infrarosso e poi “ripulite” digitalmente.
Le tonalità delle foto, dunque, non sono quelle reali: sono i cosiddetti colori potenziati usati anche per divulgare le fotografie astronomiche. In qualche caso, però, danno vita a paesaggi così belli che il sito internet della Nasa ha dedicato a queste immagini una sezione “artistica”: la potete consultare a questo indirizzo https://mars.nasa.gov/multimedia/marsasart.
All’indirizzo https://www.uahirise.org/it, invece, trovate le fotografie scattate da Hirise con didascalie e commenti in italiano!