Spazio

Mari spaziali: come sono gli oceani sugli altri pianeti?

  • Mari spaziali
  • Gli oceani piovono dallo spazio
  • Venere e l’effetto serra
  • Tracce di vita su Cerere
  • W i mari… d’Europa
  • Forte questo Titano!
  • Le pianure di Plutone
  • C’è un alieno su Encelado?
  • A caccia di esopianeti
  • Marte si è perso il mare

Mari e oceani spaziali

Che cosa c’è di più piacevole in estate di un bel tuffo rinfrescante in mare? Oppure di una passeggiata sul bagnasciuga all’ora del tramonto? Ma il mare, e più nello specifico l’acqua, che ricopre due terzi della Terra, non è solo divertimento: è anche l’ingrediente fondamentale affinché ci sia vita su un pianeta. E nell’Universo di acqua ce n’è parecchia.

Partiamo dal nostro Sistema Solare: negli ultimi anni diverse missioni hanno individuato la presenza di acqua non solo su pianeti in cui già se ne sospettava la presenza, come Marte, ma anche in satelliti rocciosi che orbitano attorno a pianeti gassosi come Giove e Saturno. Si tratta di piccoli corpi celesti ricoperti di ghiaccio e privi di atmosfera, ma che sotto questa crosta ghiacciata nascondono veri e propri oceani. Ci nuoteranno creature aliene? È quello che cercheranno di scoprire gli scienziati con le prossime esplorazioni.

Gli oceani piovono dallo spazio

Il mare è azzurro, profumato, infinito.

Lo diamo troppo spesso per scontato, invece ha una storia antica, ed è la storia di un grande dono che viene dallo spazio. E inizia miliardi di anni fa. Appena formato il Sistema Solare con i suoi pianeti, alcuni frammenti di materia avanzata, come asteroidi e comete, formati prevalentemente da ghiaccio, rimasero a ruotare in un’orbita lontana dalla nostra stella, in una zona molto fredda detta “linea della neve”.

All’incirca 3 miliardi e 800 milioni di anni fa, questi “oggetti” precipitarono verso il Sole impattando sulla Terra e sugli altri pianeti rocciosi. Giusta distanza dal Sole, gravità, scudo magnetico e altre caratteristiche hanno fatto sì che solo sulla superficie del nostro pianeta il ghiaccio delle comete si sciogliesse in oceani liquidi, gli stessi in cui oggi possiamo nuotare. Ecco perché i nostri mari sono qualcosa di prezioso e magico. E noi umani non dovremmo dimenticarcene mai.

Venere e l’effetto serra

Il pianeta Venere si trova a una buona distanza dal Sole, orbita nella zona che si chiama “fascia di abitabilità” e ha la stessa dimensione della Terra, quindi con sufficiente forza di gravità per trattenere l’atmosfera e l’acqua.

Ma allora perché sulla sua superficie non ci sono oceani liquidi? Probabilmente anche su Venere si erano formati mari, ma il troppo caldo provocato dall’effetto serra ha fatto sì che tutta l’acqua presente sul pianeta evaporasse. Sì, è proprio lo stesso fenomeno che si sta verificando sulla Terra. Ma mentre su Venere la colpa è dei vulcani, sul nostro pianeta la causa è l’inquinamento umano. Ecco perché dobbiamo correre ai ripari. Viviamo su un pianeta bellissimo e dobbiamo averne cura.

Tracce di vita su Cerere

Assomiglia alla Luna, ma è più piccolo e non è un satellite. Cerere è un pianeta nano che nonostante le ridotte dimensioni si sta dimostrando uno degli astri più interessanti del Sistema Solare. La sonda Dawn, con l’apporto italiano dello spettrometro Vir, ha scoperto non solo presenza di acqua, ma anche tracce di materiale organico. Non stiamo parlando di esseri viventi, ma di composti che sono i mattoni per costruire la vita. Probabile che queste tracce arrivino dall’interno del pianeta, dove potrebbe esserci un oceano sotterraneo. Ora c’è da scoprire se in questo mare nuoti qualche forma di vita, o ci abbia nuotato nel passato.

W i mari… d’Europa

Si chiama come il nostro continente, ma è uno dei principali satelliti di Giove (il più grande pianeta del Sistema Solare).

Siamo ben lontani dalla zona di abitabilità, data la distanza dal Sole, ma gli scienziati hanno individuato sotto la sua crosta ghiacciata un vero e proprio oceano di acqua liquida. Qui l’acqua non si ghiaccerebbe grazie alle forti maree dovute all’attrazione gravitazionale di Giove e per il calore provocato dai fluidi dei vulcani. E dove c’è acqua liquida è possibile ci sia anche vita.

Sulla Terra ne è un esempio il Lago Vostok in Antartide, che nonostante sia sepolto sotto 4 km di ghiaccio ospita una ricca fauna microbiotica. Ora gli astronomi stanno studiando la possibilità di inviare un robot in grado di perforare il ghiaccio e penetrare nelle acque di Europa. Che cosa troveranno?

Forte questo Titano!

Se dovessimo atterrare su questo satellite di Saturno troveremmo un paesaggio da film di fantascienza: la superficie è costellata di fiumi e laghi e nei cieli si formano nubi e piogge. Ma attenzione! Non è acqua: è metano liquido, tossico per la nostra vita. Nel 2005 è stato studiato dalla sonda Cassini, che ha mandato in esplorazione il lander Huygens.

Veduta di Titano “catturata” dalla Sonda Cassini
Credits: Getty Images

Le pianure di Plutone

Montagne di ghiaccio alte fino a 2,4 chilometri (circa la metà del nostro Monte Bianco) che si interrompono per lasciar spazio a una vasta pianura, la Sputnik Planum, formata da ghiaccio e azoto e che si estende per circa 1000 km.

Ecco come si presenta il paesaggio di questo piccolo e freddo pianeta nano, il più lontano dal Sole. N

Nel 2015, dopo un viaggio durato 10 anni, la sonda della Nasa New Horizons è giunta nell’orbita di Plutone, dove ha rilevato una leggera atmosfera e ha ipotizzato che sotto la superficie si possa nascondere un mare di acqua liquida e molto salata.

C’è un alieno su Encelado?

È un altro satellite di Saturno studiato dalla sonda Cassini. Il suo diametro è di soli 500 km, praticamente la distanza Milano-Roma. Questo corpo celeste è molto simile a Europa (vedi a pag. 27): sotto una spessa crosta ghiacciata si cela un immenso oceano. Come hanno fatto gli astronomi a capirlo? La sonda ha individuato nella zona del Polo Sud giganteschi sbuffi di vapore acqueo (immensi geyser): ciò significa non solo la presenza di acqua liquida sotto lo strato di ghiaccio, ma anche di bocche idrotermali (come i vulcani di Europa) che con i loro fluidi caldi impediscono all’acqua di congelare.

E ovviamente anche qui è ipotizzabile la presenza di vita extraterrestre.

A caccia di esopianeti

Solo nella nostra galassia, la Via Lattea, ci sono all’incirca 200 miliardi di sistemi planetari, e il numero diventa ancor più da capogiro se pensiamo che gli studiosi ritengono che le galassie nell’Universo siano 100 miliardi. E ogni sistema planetario ha i suoi pianeti: rocciosi e gassosi. Il telescopio spaziale Kepler, lanciato nel 2009 con il compito di scoprire questi nuovi esopianeti, cioè che si trovano fuori dal Sistema Solare, ha stimato che ci siano circa 2 miliardi di potenziali pianeti rocciosi (quindi simili alla Terra). E non solo si ipotizza che su alcuni di essi ci possa essere l’acqua, ma addirittura che alcuni ne siano totalmente ricoperti: i cosiddetti pianeti-oceano.

Certo, sono molto ma molto lontani da noi. E finora tutto quello che sappiamo è stato dedotto attraverso analisi complesse: infatti gli astronomi non sono ancora riusciti a vedere con i loro occhi un esopianeta.

Marte si è perso il mare

Anche Marte, come Venere e la Terra, si trova nella zona di abitabilità, e infatti anche su questo pianeta miliardi di anni fa c’erano oceani. Oggi invece si presenta come un deserto arido. Ma dove è finita tutta l’acqua? La maggior parte è evaporata: il pianeta è troppo piccolo per avere una forza di gravità in grado di trattenere l’atmosfera e i liquidi. Ma una parte, invece, è penetrata nel sottosuolo, dove si è congelata sotto forma di permafrost.

Una vista ravvicinata di una specie di Polo Nord “marziano”.
Credits: Shutterstock

Una scoperta eccezionale è stata fatta circa tre anni fa. La sonda europea Mars Express ha individuato nella zona del Polo Sud marziano un lago sotterraneo formato da acqua liquida salata. A questo punto gli scienziati hanno ipotizzato che, come 3 milardi e 800 milioni di anni fa si è formata la prima vita unicellulare sulla Terra, uno stesso tipo di vita potrebbe essersi formato anche lì, visto che all’epoca Marte era molto simile al nostro pianeta.

E forse in questo lago salato potrebbe essercene ancora.

Riuscirà Perseverance, il rover atterrato qualche mese fa su Pianeta Rosso a dirci qualcosa di più?

This post was last modified on 6 giugno 2022 10:26

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