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Margherita Hack: la signora delle stelle

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Margherita Hack: la signora delle stelle
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Perché l'astrofisica Margherita Hack è stata così importante per la scienza? Quali sono stati i suoi contributi nel mondo scientifico? Scopriamo tutto in occasione delle celebrazioni per i 100 anni della sua nascita.

«Sono nata il 12 giugno 1922 in una città bellissima, Firenze. Non ci crederete ma il caso ha voluto che la strada dove sono nata si chiamasse proprio via Centostelle»: avrai sicuramente sentito parlare di Margherita Hack, la grande scienziata e astrofisica che proprio così amava ricordare le sue origini. Ma chi è stata questa straordinaria donna e studiosa italiana? Scopriamo insieme le sue conquiste e le sue scoperte!

Chi era Margherita Hack

Difficile raccontare in poche parole chi era Margherita Hack: la sua vita è piena di aneddoti e curiosità, a cominciare dai genitori che le trasmisero - o meglio “inculcarono”, come diceva lei - i valori fondamentali della libertà e della giustizia. Ma non solo questo: i suoi genitori le avevano imposto anche la scelta di essere vegetariani, che Margherita Hack aveva ben accolto, non mangiando mai carne in vita sua! Hack era inoltre una grande amante degli animali: in particolar modo adorava i gatti, i grandi amici che le hanno fatto compagnia per tutta la vita. 

Il suo senso innato di giustizia l’aveva portata a occuparsi  di politica e di battaglie sociali. Si candidò infatti più volte nelle liste del Partito dei Comunisti Italiani, con cui venne anche eletta nel 2006 alla Camera, decidendo poi di rinunciare al seggio per non abbandonare le sue ricerche. Tra le sue battaglie più note la campagna per il ritorno alla ricerca sull'energia nucleare e quella per i diritti civili delle coppie conviventi e omosessuali. Hack era un'atea convinta e fu presidente onorario dell'Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti.

Hack: scienziata ma anche sportiva!

Margherita Hack è sempre stata una bambina diligente e studiosa, e dopo le scuole medie proseguì gli studi al liceo classico e poi, nonostante il percorso umanistico, si laureò in fisica. La giovane Hack però non stava sempre sui libri, era infatti anche una grande sportiva! Negli anni dell’università, tra il 1939 e il 1945, vinse i Littoriali, così si chiamavano i campionati sportivi universitari durante il fascismo. Ha giocato a lungo a pallacanestro e fu campionessa di salto in alto (con un record di 1,50 m) e in lungo (con un record di ben 5,20 m!). Da non dimenticare la sua grande passione per la Fiorentina, la squadra della sua città, di cui era tifosissima, ma anche l'amore per la bicicletta.

Come Margherita Hack è diventata scienziata

Iscritta alla facoltà di Fisica, Hack scoprì la passione per l'astrofisica e cominciò a studiare le stelle. Si laureò nel 1945, anche se non col massimo dei voti - 101 su 110. In fondo, essere la prima della classe non le era mai interessato: ricordalo! 

Dopo la laurea iniziò a lavorare all'Osservatorio astronomico di Arcetri, a Firenze, dove si occupò di spettroscopia stellare, il suo principale campo di ricerca. Si occupava di studiare tutto il periodo di variabilità della stella per poterne dedurre le variazioni luminose a diverse lunghezze d'onda. In particolare, Hack si concentrò sullo studio di uno specifico tipo di stelle, chiamate variabili Cefeidi, incredibilmente brillanti e dette variabili perché la loro brillantezza cambia nel corso del tempo. Dopo la laurea andò per un periodo di studio a Utrech e Groningen, in Olanda, a Princeton negli Stati Uniti (dove conobbe il “padre” dell'atomica americana Robert Oppenheimer) e sempre negli Usa a Berkeley dove scrisse, insieme all'illustre astronomo Otto Struve, fuggito dall'Unione Sovietica, uno dei suoi primi trattati, Stellar Spettroscopy, ancora oggi considerato un testo fondamentale per l'astrofisica. Dal 1982 Margherita Hack ha inoltre avviato una stretta collaborazione con la sezione astrofisica della "Scuola internazionale superiore di studi avanzati" (Sissa), di Trieste.

Margherita era inoltre sposata dal 1944 con Aldo De Rosa, conosciuto quando erano ancora bambini. I due rimarranno insieme per sessantanove anni, fino al 29 giugno 2013, quando Margherita Hack muore. De Rosa morirà l’anno successivo.

L’origine dell’uomo e dell’universo, secondo Hack

«Tutti noi abbiamo un'origine comune, siamo tutti figli dell'evoluzione dell'Universo, dell'evoluzione delle stelle, e quindi siamo davvero tutti fratelli». Margherita Hack lo spiegava così: «Noi siamo fatti di materia che è stata costruita nell'interno delle stelle, tutti gli elementi, dall’idrogeno all’uranio, sono stati fatti nelle reazioni nucleari che avvengono nelle supernove, cioè queste stelle molto più grosse del Sole, che alla fine della loro vita esplodono e sparpagliano nello spazio il risultato di tutte le reazioni nucleari avvenute al loro interno. Per cui noi siamo veramente figli delle stelle».

Sull'origine dell'Universo in un'intervista Rai3 Margherita Hack rispondeva così: «Le certezze nella scienza non ci sono. Si cerca con l'esperimento e l'osservazione di scoprire le leggi che regolano l'Universo. E poi, credo che l'Universo sia infinito nel tempo e nello spazio. Lo credo perché ancora non lo possiamo dimostrare. L'Universo c'è ma il motivo non si conosce. La scienza ne prende atto. mi piacerebbe che l'Universo fosse infinito nel tempo e nello spazio così non ci porremmo le domande: "Che cosa c'era prima? Che cosa ci sarà dopo? Che cosa c'è fuori? Non lo sappiamo perché è infinito. Però, studiandolo e osservandolo  abbiamo scoperto che, una volta, l'Universo era piccolo, piccolo, piccolo e caldo, caldo, caldo. Poi, ha cominciato a gonfiarsi come un palloncino e la temperatura ha cominciato a scendere e così si sono formate le stelle.  E dopo migliaia di migliaia di migliaia di anni è diventato quello che conosciamo oggi».

Perché gli studi di Margherita Hack sono importanti

La storia scientifica di Margherita Hack iniziò appunto con la tesi di laurea sulle stelle variabili, le Cefeidi, e le spiegava così: «Sono stelle caratterizzate dall’estrema regolarità delle loro variazioni luminose e la loro grande importanza consiste nel fatto che c’è una stretta relazione fra il periodo di variabilità e il loro splendore intrinseco».

E proprio grazie a quelle osservazioni, oggi, le stelle di questo tipo sono considerate punti di riferimento fondamentali per misurare la distanza delle galassie alle quali appartengono e, per di più, le distanze trovate con questo metodo sono considerate tra le più accurate attualmente conosciute. Un altro grande contributo scientifico di Margherita Hack riguarda l’astronomia agli ultravioletti, ovvero guardare lo spazio ai raggi ultravioletti per poter osservare accuratamente fenomeni altrimenti invisibili come per esempio le stelle nascenti o quelle che stanno per morire.

Hack, prima donna a dirigere un osservatorio astronomico

Margherita Hack è stata la prima donna italiana a dirigere l’Osservatorio Astronomico di Trieste, dal 1964 al 1987. Ha anche insegnato astronomia all’Università di Trieste (per poi diventare direttore del dipartimento) ed è stata membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei e dei gruppi di lavoro dell’ESA e della NASA. Nel 1979 e poi fino al 2002, Margherita Hack ha fondato e diretto insieme a Corrado Lamberti (astrofisico e divulgatore scientifico), l’astronomia, la più importante rivista di divulgazione astronomica che sia mai esistita in Italia. E poi, nel 2002, sempre insieme a Lamberti, ha fondato "Le Stelle", altra rivista che è andata avanti fino al 2008. Inoltre, Hack ha scritto decine di libri di divulgazione per "iniziare" al mondo delle stelle i lettori meno espertie. Nel 1995 due astronomi, in suo onore,  hanno dato il suo nome a un nuovo asteroide: 8558 Hack. 

Margherita Hack, la donna delle stelle, è morta il 29 giugno 2013: un esempio per le ragazze di oggi che non devono smettere mai di sognare e di credere nelle proprie capacità!

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