Un team internazionale di 36 scienziati sparsi per il globo è riuscito ad osservare in diretta la morte di una stella, fatta letteralmente a pezzi da una buco nero dalla massa supermassiccia (ben 20 volte maggiore di quella del Sole) e collocato a circa 150 milioni di anni luce di distanza dalla Terra.
L'astro si era avvicinato troppo al buco nero e questo, in tutta risposta, l'ha ridotta a brandelli grazie alla propria inarrestabile forza di attrazione, provocando poi un getto di materiale stellare dalle proporzioni apocalittiche.
I risultati dell'osservazione sono apparsi su Science.
L'evento probabilmente è piuttosto comune tra le vaste profondità dell'Universo, ma questa è la prima volta che un gruppo di esperti riesce ad assistervi direttamente.
In realtà la scoperta è stata compiuta quasi per caso nel 2005, quando gli scienziati del William Herschel Telescope alle Isole Canarie stavano osservando una coppia di galassie in collisione chiamata ARP 299 per cercare tracce di supernove.
La forte emissione di infrarossi provenienti dalla coppia di galassie però si è rivelata presto essere qualcosa di ben più interessante, poiché altri radiotelescopi nel mondo continuavano ad osservarne la forte espansione.
Una volta compresa la natura del fenomeno, gli scienziati sono anche riusciti a calcolare la velocità media del getto di materiale stellare, la quale si aggirava intorno ad un quarto di quella della luce!
Dopo più di un decennio di studi dunque, la comunità scientifica è riuscita ad ottenere un quadro completo del catastrofico (almeno per la povera stella) evento, ottenendo anche importanti informazioni sui comportamenti dei buchi neri "supermassivi" durante uno stato diverso da quello di quiete (cioè mentre stanno facendo qualcosa).