Focus.it

FocusJunior.it

FocusJunior.itScienzaSpazioDART, il progetto della NASA per deviare un asteroide

DART, il progetto della NASA per deviare un asteroide

Stampa

La sonda della NASA proverà a modificare la traiettoria di un asteroide colpendolo con una sonda. L'impatto avverrà nel 2022 e servirà come test per sventare possibili minacce future

Con il progetto DART (Double Asteroid Redirection Test) nel 2021 la Nasa farà le prove generali per deviare un asteroide dalla sua traiettoria.

Come nei film infatti l'agenzia spaziale statunitense, in collaborazione con l'Applied Physics Laboratory (APL) della Johns Hopkins Univeristy, spedirà nello spazio una sonda che colpirà uno dei due asteroidi del sistema Didymos con lo scopo di valutare gli effetti dell'impatto sul cambio di traiettoria del corpo celeste.

IL PROGETTO

Lo storico test rientra nell'ottica di quella che potremmo chiamare "prevenzione spaziale". Se infatti un asteroide dovesse dirigersi verso la Terra, come dovremmo comportarci per non fare la fine dei dinosauri? Il progetto Dart punta a darci qualche risposta in tal senso.

La missione prevista per il 2021 dunque porterà una sonda ad avvicinare il sistema Didymos - composto da un grosso asteroide dal diametro di circa 780 metri e uno più piccolo che gli orbita intorno - quando questo si troverà più o meno a 17 milioni di km di distanza dal nostro pianeta.

L'incontro dovrebbe avvenire nel 2022 ma prima dell'impatto con la superficie dell'asteroide, la sonda rilascerà LiciaCube, un mini-satellite dalle dimensioni di una scatola di scarpe che verrà realizzato dall'azienda Argotec di Torino. LiciaCube e la super-fotocamera Draco installata a bordo di Dart documenteranno così l'avvicinamento a Didymos.

PREPARATIVI

La coppia di rocce "galattiche" non rappresenta alcuna minaccia per la Terra, ma le dimensioni e la relativa vicinanza della sua traiettoria ne fanno un bersaglio ideale per l'esperimento.

Perché tutto riesca però occorrerà conoscere la composizione dell'asteroide, in modo da calibrare bene gli effetti dello schianto. Se infatti la superficie rocciosa fosse più "morbida" del previsto, la forza scatenata dall'impatto con la sonda verrebbe assorbito e il corpo celeste non verrebbe deviato a dovere.

Per questo un team di studiosi coordinati da Cristina Thomas sta già utilizzando alcuni dei telescopi più potenti del mondo (come il Very Large Telescope dell'ESO) per ricavare dati utili per la missione di DART.

GUARDA IL VIDEO SULLE 5 COSE CHE NON SAI SUL SISTEMA SOLARE

CATEGORY: 1