L’utilizzo di organismi geneticamente modificati (OGM) è incrementato drasticamente negli ultimi venti anni, tra la paura della minaccia alla biodiversità e l’opportunità, sia di creare colture altamente produttive, sia di curare patologie orfane di farmaci.
DALLE "FORBICI MOLECOLARI" AL PRIMO OGM CREATO AL MONDO
Il DNA costituisce il patrimonio genetico di ogni essere vivente. E’ una molecola custodita nei cromosomi, nel nucleo di tutte le cellule eucariotiche.
Nel 1968, H. O. Smith, K. W. Wilcot, e T. J. Kelley, lavorando su un ceppo batterico influenzale, hanno scoperto le cosiddette “forbici molecolari”, enzimi in grado di individuare, tagliare e ricombinare in modo preciso parti di DNA, anche di specie diverse, creando organismi geneticamente modificati (OGM), con caratteristiche vantaggiose per l’uomo.
Il primo OGM al mondo è stato ottenuto nel 1973 da S. N. Cohen e H. Boyer che riuscirono a clonare (1) un gene (2) di rana e inserirlo all’interno del batterio Escherichia Coli.
Dal rapporto del Servizio Internazionale per l’Acquisizione di Agri-biotech Applications (ISAAA) emerge che, negli ultimi 20 anni, l’utilizzo delle colture OGM è incrementato passando da 1,7 milioni di ettari (mln ha) nel 1996 a 185,1 mln ha nel 2016. Tra i paesi produttori figurano Stati Uniti, Brasile, Argentina, Cina, India e Canada.
I restanti Paesi produttori di OGM coltivano soprattutto cotone, soia e mais. Gran parte della soia e del mais sono destinati alla produzione di mangimi per animali.
Diverse sono le normative in Europa e in Italia che regolamentano l’utilizzo di OGM.
In Europa sono pochi i Paesi che hanno deciso di coltivare OGM, uno di questi è la Spagna, che dedica alla coltivazione del mais una superficie inferiore a 0,1 mln di ha. Invece l’Italia, contraria alla coltivazione di OGM, li importa come mangimi e prodotti alimentari.
OGM: FACCIAMO IL PUNTO
Oggi siamo circondati da OGM. In agricoltura ne sono esempi il cotone transgenico (più caldo e meno sensibile all’ infeltrimento), la soia e il mais (più resistenti ai parassiti), il riso (contenente il precursore della vitamina A) e il pomodoro (a tarda maturazione o più resistente al clima arido).
In ambito medico-farmaceutico, sfruttando la tecnica del DNA ricombinante (3), è stato possibile produrre insulina per la cura di persone affette da diabete; vaccini contro l’influenza, l’epatite B, la meningite e la pertosse. I farmaci di nuova generazione che sfruttano questa tecnica, oggi rappresentano il 20% di quelli in commercio e il 50% di quelli in sviluppo, costituendo in molti casi l’unica possibilità di cura per gravi patologie (anemia mediterranea, fibrosi cistica, emofilia).
Inoltre, gli OGM si sono rivelati utili anche come bioindicatori (4) di ambienti inquinati o per il loro risanamento.
D’altra parte preoccupa la possibilità che le specie OGM impiegate in agricoltura, possano minare la biodiversità e che l’attuale incremento di intolleranze e allergie alimentari possa essere correlato al loro uso. L’occhio particolarmente critico dell’Italia può essere compreso se si pensa al settore strategico che l’agricoltura biologica certificata costituisce per l’intero Paese.
PROSPETTIVE FUTURE
Sono in corso studi che, sfruttando la giovane tecnica di modificazione del DNA “CRISPR-Cas9” (5) del 2012, consentirebbero di ottenere maiali resistenti a malattie, polli resistenti all’influenza aviaria, pecore altamente produttive. Questo abbasserebbe il massivo utilizzo di antibiotici negli allevamenti intensivi di animali ed eviterebbe di sottoporli a trattamenti farmacologici e ormonali per incrementarne la crescita o la produzione di latte.
Altri studi in ambito medico, sfruttando le tecniche del DNA ricombinante e della terapia genica (6), stanno riportando risultati incoraggianti per il trattamento del morbo d’ Alzheimer, del Parkinson e di alcune malattie rare, al momento ancora orfane di farmaci, alimentando la speranza di una possibile cura.
LE PAROLE DELLA SCIENZA
(1) Clonare: produrre copie identiche di un gene e inserirlo in un certo organismo.
(2) Gene: sequenza nucleotidica che codifica l’informazione per una o più proteine.
(3) DNA ricombinante: consiste nell’isolare, tagliare brevi sequenze di DNA per inserirle all’interno del genoma di altre cellule
(4) Bioindicatore: è un organismo o un sistema biologico usato per valutare una modificazione della qualità dell'ambiente.
(5) CRISPR-Cas9: tecnica “taglia e cuci” che consente di modificare permanentemente i geni di molteplici organismi.
(6) Terapia genica: inserzione di DNA all'interno delle cellule per curare patologie (es. malattie genetiche).
Testi a cura della 2C e 2H della scuola sec. I° grado – I. C. di Borgo San Lorenzo (Fi)