L’ambra ci dà nuove testimonianze di vita primordiale sulla terra. Un blocchetto di questa resina fossile, scoperto da gruppo di ricerca internazionale guidato da Pierfilippo Cerretti del Dipartimento di Biologia e Biotecnologie 'Charles Darwin della Sapienza, ci mostra, perfettamente conservato, un primo antenato della mosca antico di 17 milioni di anni.
L’insetto appartiene al gruppo dei Ditteri Calittrati, lo stesso delle mosche domestiche, delle mosche tse-tse e delle mosche della carne. È un gruppo che conta circa 22 mila specie viventi e rappresenta uno dei più spettacolari esempi di adattamento nella storia della vita sulla Terra.
Il reperto è stato esaminato attraverso una Tac (Tomografia assiale computerizzata), che ha fornito dettagli anatomici cruciali per la corretta identificazione dell'esemplare a livello di specie.
Questi insetti sono abbondanti in quasi tutti gli ecosistemi terrestri e hanno spesso ruoli chiave come decompositori, parassiti, mezzi di trasporto di malattie e impollinatori.
«È difficile concepire un mondo senza le noiose mosche», racconta Cerretti. «Chi prenderebbe il loro prezioso posto di efficaci decompositori della materia organica? Per gli Oestroidei, il gruppo ecologicamente più diversificato e ricco di specie tra i Calittrati non erano noti fossili fino ad oggi».
Il reperto scoperto ora proviene dai giacimenti Miocenici a nord-est di Santiago (Repubblica Dominicana) e fa parte di una collezione conservata presso l'American Museum of Natural History di New York.
La storia di queste mosche è simile a quella di altri gruppi animali e vegetali quali mammiferi, molti uccelli e piante da fiore, che hanno saputo trarre vantaggio dal grande sconvolgimento degli ecosistemi che sancì la fine dell'era dei dinosauri.