Per capire perché in America ci sono gli uragani e da noi no bisogna prima capire cosa sono e come si formano questi fenomeni.
Gli uragani sono fenomeni atmosferici tra i più devastanti della Terra. Il nome uragano viene da hurican/huracan, una parola caraibica che indica il dio del vento. Normalmente gli uragani si formano nell'emisfero nord dell'Oceano Atlantico, in autunno o in estate e la loro caratteristica più evidente è di creare venti fortissimi, che possono arrivare fino a 250 km/h.
Uragani, cicloni e tifoni sono tutti tipi di tempeste tropicali. La differenza riguarda l’area geografica in cui si formano: gli uragani si creano in una parte dell’oceano Atlantico e del Pacifico, i cicloni sono tipici dell’oceano Indiano mentre i tifoni si generano nel Pacifico. Nella foto in alto vedete la foto dell'uragano Eduard, del 2014, fotografato dalla Stazione spaziale internazionale.
Perché si formi una tempesta tropicale, la temperatura del mare deve essere di almeno 27 °C, condizione che, da noi in Europa non succede praticamente mai.
La potenza degli uragani e dei cicloni si misura con la scala Saffir-Simpson, chiamata così dal nome degli statunitensi Herbert Saffir e Robert Simpson che l'hanno ideata nel 1969.
E' formata da 5 categorie che, in base alla velocità del vento generato dall'uragano danno una misura delle possibili devastazioni che il fenomeno produrrà.
CHI DÀ IL NOME AGLI URAGANI E AI CICLONI?
I nomi degli uragani sono decisi prima ancora della loro nascita dall’organizzazione meteorologica mondiale, che ha predisposto 6 liste di nomi propri maschili e femminili (un tempo erano solo femminili), uno per ogni lettera dell’alfabeto e da assegnare in sequenza. Per esempio Anna, Beppina, Concetta, Donata ecc.
Quando le liste sono esaurite si ricomincia da capo sostituendo, però, i nomi degli uragani più terribili. Katrina, l’uragano che nel 2005 distrusse la città di New Orleans, rimarrà per sempre legato a quell'evento.