L’occhio umano è una vera e propria sfera, con un diametro di circa 2,4 centimetri. La parte visibile dall’esterno è in realtà solo 1/5 di tutto il bulbo oculare.
Infatti, la maggior parte di esso è protetto nelle cavità orbitarie (delle conche che si trovano nelle ossa del cranio) e nascosto dalle palpebre, ovvero quelle “tendine” di pelle che apriamo a chiudiamo continuamente.
Le palpebre sono strutture complesse, composte da pelle, muscoli, ghiandole e vasi sanguigni. L’essere umano ne possiede due, una superiore ed una inferiore, ma tanti altri animali ne hanno addirittura una terza, detta membrana nittitante.
Esternamente sono rivestite da cute (pelle), mentre nella superficie interna a contatto con l’occhio sono composte da una mucosa, la congiuntiva.
Il gesto di “sbattere le palpebre”, chiamato dagli scienziati ammiccamento, rende queste tendine simili ai tergicristalli delle automobili e ha due funzioni precise.
La prima è quella di protezione.
Nella vita quotidiana il nostro occhio è spesso esposto a dei rischi o più banalmente a dei fastidi. Pensate a quando c’è vento e vi arriva un po’ di polvere negli occhi, oppure a quando siete in spieggia e non avete con voi gli occhiali da sole, o ancora a quando state giocando a palla e sta per arrivarvi una pallonata sul naso… In queste circostanze, avere delle tendine pronte alla chiusura che proteggono la nostra vista non è affatto male!
La seconda è quella di pulizia.
L’ammiccamento permette al film lacrimale di spargersi e ricoprire tutta la superficie del bulbo oculare esposto all’aria, così da mantenerlo idratato e spazzare via le polveri e i microbi arrivati all’occhio.
Le palpebre hanno la fortuna di avere delle ottime aiutanti: le ciglia, dei sottili peli, che, come una tendina, schermano i raggi UV del sole e proteggono gli occhi dalla polvere.
In realtà hanno anche un’altra funzione, che ci rende simile ai…gatti. Esatto, proprio ai gatti!
Sicuramente avrete notato che sul muso di questi animali sono presenti dei lunghi baffi.
Questi hanno la caratteristica di avere sensibilità al tatto e avvertono il gatto quando c’è un ostacolo vicino. Le nostre ciglia hanno esattamente la stessa funzione!
Infatti, avendo anch’esse sensibilità tattile, avvertono il cervello quando qualcosa si sta avvicinando ai nostri occhi, permettendo così alle palpebre di chiudersi immediatamente e proteggere i nostri preziosi bulbi.
Quante volte le sbattiamo le palpebre al giorno?
È arrivata l’ora di fare un po’ di calcoli! Se non hai la calcolatrice alla mano, ti aiutiamo noi! Mediamente sbattiamo gli occhi circa 15 volte ogni minuto. Tenendo conto che in un’ora ci sono 60 minuti, ammicchiamo circa 900 volte all’ora.
Quindi, se escludiamo le 8 ore di sonno in cui per forza di cose teniamo gli occhi chiusi, sbattiamo le palpebre 20 mila volte al giorno.
E se non ti sembrano numeri abbastanza grandi, sappi che in un anno apriamo e chiudiamo gli occhi circa 5 milioni di volte, mentre una persona di 80 anni le ha già sbattute 400 milioni di volte nella sua vita!
Fonti: Treccani