Il termine razza non è scientifico: gli uomini non sono stati isolati geograficamente abbastanza a lungo da creare varietà genetiche distinte. Questo è ciò che dice la scienza, mettendo così un punto fermo e indiscutibile a quanti continuano a parlare di “razze” a proposito del genere umano.
La ragione per la quale le razze, per l'uomo, non esistono dipendono dal fatto che l’uomo è da sempre in continuo movimento e le varietà continuano a diluirsi l'una nell’altra. Lo ha dimostrato, per esempio, il genetista Luca Cavalli-Sforza, che ha demolito i fondamenti biologici del concetto di razza: le civiltà non sono strutture chiuse e isolate.
AMBIENTE E SPOSTAMENTI
La somiglianza genetica del genere umano è frutto della comunanza di antenati recenti e delle migrazioni, che hanno determinato unioni e scambi di geni fra individui provenienti da aree geografiche diverse.
Un'obiezione che alcuni fanno, ossia che caratteristiche fisiche predominanti differiscono tra le varie popolazioni non è un'obiezione che regge: le caratteristiche fisiche predominanti di certe popolazioni dipendono da un numero molto ridotto di geni e sono state selezionate dalle condizioni ambientali, non dalla razza.
E questo con buona pace di coloro che, ancora, continuano a suddividere gli esseri umani in base al colore della pelle, alla regione del mondo o al continente in cui sono nati o alla religione che praticano.
Fonte Focus D&R