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Quali sono i disturbi del sonno?

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Quali sono i disturbi del sonno?
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Ecco come si comporta il nostro cervello mentre dormiamo e perché, a volte, non riusciamo a riposare a dovere.

Disturbi del sonno

Dormire è un’attività naturale che tutti praticano quotidianamente, tra chi non vuole proprio saperne di andare a letto e chi non si alzerebbe mai da sotto le coperte, è qualcosa che tutti facciamo, ma non allo stesso modo.

Secondo uno studio condotto dal sito dreams.co.uk, infatti, nella sua intera vita un uomo passa la bellezza di circa 26 anni beatamente addormentato. Da neonati necessitiamo di circa 16/18 ore di sonno al giorno e il nostro bisogno di dormire diminuisce con l’età passando per le 8 ore medie degli adulti e arrivando alle 6/7 ore degli anziani. Eppure proprio il sonno è ancora uno dei principali argomenti di studio, in particolare per ciò che riguarda le cause di strani comportamenti o disturbi, scopriamone alcuni:

Camminare ad occhi chiusi

Il sonnambolismo è sicuramente uno dei disturbi del sonno più conosciuti e porta la persona che ne soffre a muoversi involontariamente durante il sonno o, addirittura, ad alzarsi dal letto e camminare.

Nel 2004 la dott.ssa italiana Daniela Zucca ne elenca le caratteristiche ricorrenti in un articolo sulla rivisita Sapere&Salute, spiegando che il sonnambulismo si presenta maggiormente quando si è adolescenti; che la sua durata raramente supera i cinque minuti; e che si manifesta più facilmente nella fase Non-REM, cioè nelle prime ore del sonno. Per quanto riguarda le cause scatenanti, uno studio del 2010 supportato dal Children's Discovery Institute ha evidenziato una possibile alterazione genetica alla base del sonnambulismo.

Chiacchiere a letto

Altro disturbo del sonno è il sonniloquio, conosciuto anche come il “parlare nel sonno”. Come per il sonnambulismo, al mattino chi ne soffre non ha alcun ricordo dell’accaduto. Normalmente il dormiente costruisce un vero e proprio discorso, chiaro o incomprensibile, e può anche alzare molto il tono della voce. Il dott. Michael H. Wiegand dell’Università Tecnica di Monaco ha condotto uno studio sull’argomento nel 2016, individuando lo stress e le malattie febbrili tra i maggiori fattori colpevoli del sonniloquio ma riscontrando il disturbo anche in persone perfettamente sane.

Bruxismo: denti stretti

Il bruxismo, oltre ad essere un esempio di quelle attività muscolari che non hanno un vero scopo chiamate parafunzioni, è un disturbo che porta la persona a digrignare e a far stridere i denti come se stesse sorridendo. I muscoli adibiti alla masticazione si contraggono e causano un movimento che dura dai cinque ai dieci secondi, spesso più volte durante una sola notte, e che può portare dolore ai denti ed emicranie. Anche in questo caso, come confermano gli studi di un gruppo di dentisti indiani raccolti nel saggio Bruxism: A Literature Review, la causa principale del disturbo, sebbene non ancora completamente accertata, è da ricercare nello stress, in particolare quello emotivo.

La testa che esplode

Anche se il nome può far pensare il contrario, questo disturbo del sonno non provoca l’esplosione della testa ma chi ne soffre è convinto di sentire un forte rumore come di un'esplosione poco prima di addormentarsi o appena sveglio. I primi casi documentati di questo particolare disturbo risalgono addirittura al 1876 ad opera del medico statunitense Silas Weir Mitchell, mentre il neurologo John M. S. Pearce ne descrisse le caratteristiche nel 1989. Ad oggi le sue cause sono ancora sconosciute ma diversi sono gli studi condotti sull’argomento, tra i più recenti quello del dott. Brian Sharpless dell’Università di Washington nel 2014.

Cadere nel vuoto

Non un vero e proprio disturbo del sonno, lo spasmo ipnico è una contrazione involontaria che capita poco prima di addormentarsi e ricorda la sensazione di cadere nel vuoto. Cercando di spiegarne le cause, nel 1959 Ian Oswald, dell’Università di Oxford, ipotizzò che lo spasmo ipnico fosse un riflesso ereditato dai nostri antenati scimmieschi che vivevano sugli alberi ed erano “avvertiti” dal proprio cervello quando stavano cadendo da una grande altezza. Come se ci trovassimo nella stessa situazione, oggi veniamo svegliati quando rilassiamo troppo il nostro corpo.

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