Il cervello umano è il centro di comando del nostro organismo: ci permette di svolgere tutte le attività quotidiane, come leggere, risolvere un problema di matematica, parlare con i nostri amici… Insomma, che siano attività semplici o complesse, ci permette di farle!
Pur essendo un organo molto studiato, a causa della sua complessità, gli scienziati conoscono solo una parte del suo funzionamento (è un tipo molto riservato).
Il cervello umano pesa circa 1,5 kg ed è composto da 100 miliardi di cellule, che prendono il nome di neuroni.
Questo misterioso organo è composto da diverse strutture, tra cui:
Ora che conosciamo un po’ meglio il protagonista dell’articolo, scopriamo insieme 10 cose incredibili che ci permette di fare ogni giorno!
Proprio in questo istante stai pensando. In ogni momento della giornata, per esempio mentre scegliamo quale gusto di gelato mangiare, mentre studiamo, oppure mentre pratichiamo il nostro sport preferito, il nostro cervello pensa. Ma come fa a farlo? Il sistema nervoso è programmato per ricevere costanti informazioni, sia dall’ambiente esterno (come ad esempio i rumori), sia dall’ambiente interno (come la nostra frequenza cardiaca). Quando riceviamo un segnale dall’esterno, si attivano migliaia di vie nervose che percorrono tutto il corpo, fino ad arrivare al cervello. Precisamente, quando questo segnale arriva alla corteccia cerebrale, ovvero lo strato più esterno del telencefalo, diventiamo coscienti di tale informazione e, quindi, iniziamo a pensare ad essa.
Semplifichiamo il concetto: immagina di star passeggiando e ad un certo punto un tuo amico urla il tuo nome dall’altra parte della strada: il suono sarà percepito dalle tue orecchie, che invieranno l’informazione a vari punti del cervello, tra cui la tua corteccia cerebrale; a quel punto sarai cosciente del richiamo, ti volterai e saluterai il tuo amico. Sembra un processo lungo, ma avviene tutto nell’arco di pochi millisecondi!
La memoria ha sede nell’ippocampo, il cui nome deriva dal fatto che la sua forma ricorda quella di un cavalluccio marino, il cui nome scientifico è proprio Hippocampus. La memoria è suddivisibile in memoria breve termine e a lungo termine. Nel corso della vita immagazziniamo milioni e milioni di informazioni e, dato che non avrebbe senso ricordarle tutte, vengono costantemente filtrate. Ad esempio, sicuramente saprai dire cosa hai mangiato ieri sera a cena, ma sapresti ricordare cosa hai mangiato l’8 aprile di 2 anni fa?
Ogni giorno noi pensiamo e parliamo un linguaggio. Tutto ciò è permesso dai lobi frontali (sono due, uno a destra e uno a sinistra), che si occupano del linguaggio e del movimento.
Supponiamo che tu voglia raccontare al tuo compagno di banco la trama di un film: innanzitutto il tuo ippocampo fornirà il ricordo delle scene più importanti, poi verrà costruito il pensiero del discorso ed infine verranno inviate le istruzioni alla bocca per l’articolazione delle parole. Si tratta di percorsi molto complessi, ma che, il più delle volte, ci vengono naturali (ad eccezione degli scioglilingua, quelli sì che sono difficili! Riesci a dire tre volte di fila “Li vuoi quei kiwi”?)
Ogni giorno, a scuola, per strada, al supermercato vediamo centinaia e centinaia di persone, ognuna con caratteristiche uniche. Eppure, non avremmo difficoltà a riconoscere immediatamente i nostri amici o i nostri genitori. Questa abilità è permessa dai lobi temporali ed è importantissima, altrimenti ogni sera ceneremmo con perfetti sconosciuti, anziché i nostri familiari!
Ogni esperienza porta a provare tantissime emozioni. Tutte queste vengono generati non dal cuore, come pensavano i nostri antenati, ma dal cervello. In particolare, emozioni come la felicità o la tristezza sono regolate dai lobi frontali, mentre emozioni più antiche come la paura o la rabbia sono generate dall’amigdala, una struttura a forma di mandorla situata nel lobo temporale.
Che sia un capitolo di un libro, un post su Instagram o un cartello stradale, noi esseri umani ci ritroviamo a leggere tutti i giorni. Anzi, tu lo stai facendo proprio ora con questo articolo: i tuoi occhi stanno osservando dei segni, ovvero le lettere, ed il tuo cervello li sta interpretando.
Dagli occhi le informazioni viaggiano al nervo ottico, per poi continuare attraverso percorsi nervosi, fino ad arrivare ai lobi occipitali, sede della corteccia visiva, in cui vengono elaborate ed interpretate le immagini.
Sembra immediato, ma in realtà è un procedimento che coinvolge numerose strutture, tra cui anche quella del linguaggio e della memoria (altrimenti non sarebbe così difficile studiare le lingue straniere!)
Quando cammini, salti o corri rimani in equilibrio e questo è permesso dal cervelletto (ricordi? Il “mini-cervello” a forma di noce!), che ha la funzione di coordinare i movimenti, l’equilibrio e la postura.
Un quaderno è un insieme di fogli di carta, che vengono utilizzati per scrivere. Questo ci risulta ovvio perché conosciamo la funzione di un quaderno. Riconoscere i vari oggetti e le loro funzioni è un’abilità permessa dai lobi parietali. È grazie a loro se non usiamo una forchetta per scrivere su un quaderno o una penna per mangiare la pasta!
Ebbene sì, anche se i polmoni sono gli organi degli scambi di ossigeno, il vero controllore del respiro è il cervello! La nostra respirazione è infatti regolata dai centri respiratori, i quali han sede nel tronco encefalico.
Per funzionare al meglio il nostro organismo ha bisogno di dormire. Mentre dormiamo il nostro corpo è in stand-by, ma il nostro cervello rimane attivo, svolgendo diverse attività, tra cui il rafforzamento della memoria. Durante le ore di sonno, vengono fortificati i ricordi più utili ed eliminati quelli inutili. E i sogni? Ad oggi gli scienziati pensano che siano proprio il prodotto di questo scorrere di ricordi!