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Credits: Ipa-agency
Le emozioni servono anche per far sapere agli altri quello che proviamo. Le lacrime sono un segno chiaro della tristezza, come il sorriso è un segno di gioia. Eppure, capire che cosa provi un’altra persona non è sempre facile. Sorridiamo spesso per mille motivi, non solo perché siamo felici. Come si fa, quindi, a distinguere un sorriso falso da uno vero? Uno scienziato italiano che si chiama Giacomo Rizzolatti ha scoperto che capiamo le emozioni degli altri perché nel nostro cervello ci sono dei neuroni che funzionano in modo particolare. Sono neuroni che ci fanno provare la stessa sensazione che vediamo che sta provando un’altra persona. Per questo li ha chiamati neuroni specchio, pecrhé funzionano come uno specchio delle emozioni degli altri.

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Sono decenni che gli scienziati cercano di capire dove si trovano le emozioni all'interno del nostro cervello, ma non è ancora chiaro. Di certo, sfuggono al controllo del cervello razionale, quello che prende le decisioni, e passano dalla parte di cervello più antica, quella che sta al centro della testa e che abbiamo in comune con tutti gli altri animali. Questa parte si chiama amigdala ed è una specie di centralina delle emozioni.

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La gioia ci fa saltare, gridare e ridere anche per cose semplici come passare una giornata con gli amici. Un trucco per non perderla? Sorridere spesso.

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Per ridurre il potere della paura bisogna accettarla. È come una fiamma, che all’inizio fa tanta scena ma a poco a poco si spegne da sola.