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Le 15 scienziate che hanno fatto la Storia

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Brillanti, audaci e capaci di cambiare il mondo con le loro scoperte: ecco le 15 donne di scienza più importanti di sempre

Per secoli quello della scienza - e del sapere in generale - è stato un mondo di soli uomini. Eppure, nonostante mille difficoltà, le restrizioni e i meriti riconosciuti solo tardivamente, sono tante le donne che hanno contribuito in modo significativo al progresso dell'umanità. Ecco dunque 15 donne e scienziate che, in un modo o nell'atro, hanno fatto davvero la Storia!

1 - ELENA LUCREZIA CORNARO (1646-1684)

Elena Lucrezia Cornaro Piscopia, a volte indicata anche come Elena Lucrezia Corner fu la prima donna della Storia ad ottenere un dottorato. Nata da una famiglia veneziana, Elena venne incoraggiata agli studi dal padre, ma per poter proseguire la carriera accademica dovette aderire alla regola benedittina, una scelta che la legò ad un Ordine religioso senza però l'obbligo di vivere in un monastero.

Brillante studentessa, Elena si dedicò alle discipline matematiche, al greco, al latino e alla teologia, lo studio delle cose sacre che ai tempi comprendeva un settore molto più ampio di quello odierno.

Le autorità clericali però non volevano che una donna ottenesse il dottorato in teologia - che allora era una delle "materie" di maggiore importanza - e pertanto, grazie alla mediazione del padre, Elena ottenne dal cardinale Gregorio Barbarigo la possibilità di laurearsi in filosofia.

Dopo gli studi Elena si recò a Padova ad insegnare matematica, ma morì a soli 38 anni a causa di una malattia.

Elena Lucrezia Cornaro non diede un particolare apporto alla conoscenza, ma ruppe un tabù secolare che per anni e anni ancora continuò ad opprimere la figura femminile.

2 - MARIA SIBYLLA MERIAN (1647– 1717)

Cresciuta in una società maschilista, Maria Sibylla Merian riuscì a contribuire al sapere scientifico dedicandosi alle sue due grandi passioni: la pittura e la Natura.

Avvicinatasi al disegno grazie al patrigno, Maria infatti cominciò ad osservare la vita degli insetti e a replicarne fedelmente aspetto e comportamenti con illustrazioni che tutt'oggi sono considerati autentici capolavori scientifici.

Con i suoi disegni, la Merian mostrò con dovizia di particolari la metamorfosi delle farfalle, come avveniva la crescita delle piante e le varie trasformazioni subite da coleotteri, serpenti e altri piccoli animali nel corso della loro esistenza.

3 - LAURA BASSI (1711-1778)

Seconda donna laureata in Italia e prima al mondo ad ottenere una cattedra universitaria: ciò che fece Laura Bassi fu straordinario, poiché mai nessuna donna prima di lei aveva insegnato in un Ateneo!

La sua materia era la fisica sperimentale (di stampo newtoniano) che dapprima insegnò in casa (ma riconosciuta dall'Università di Bologna) e poi al Collegio di Montalto delle Marche.

L' operato di Laura Bassi fu così "rivoluzionario" che nei secoli successivi le furono dedicati un asteroide e un cratere su Venere.

4 -CAROLINE HERSCHEL (1750-1848)

Un'altra pioniera nel suo campo fu Caroline Lucretia Herschel, britannica di origine tedesche che insieme al fratello William studiò e scoprì diverse comete. Molto probabilmente anche alcune scoperte del attribuite al fratello furono sue.

Oltre ad essere la prima donna a scoprire una cometa, Caroline fu una fra la prime astronome - insieme alla "collega" Mary Somerville - ad essere ammessa alla prestigiosissima Royal Astronomical Society.

5 - ELIZABETH GARRETT-ANDERSON (1836-1917)

È stata il primo medico inglese donna. Tale titolo le fu riconosciuto dopo anni di discriminazioni, tanto che agli inizi fu costretta a studiare come semplice infermiera. Il medico era un lavoro da uomo!

Quando però la Sorbona di Parigi aprì anche alle donne, Elizabeth non ci pensò un attimo e andò a studiare in Francia, laureandosi nel 1870.

Tale esperienza rese Elizabeth un'accanita attivista nella lotta per i diritti femminili. Fu suffragetta (cioè appartenne al movimento che reclamava il diritto di voto anche per le donne) e fondò il primo ospedale a conduzione esclusivamente femminile.

A coronamento delle sue ricerche e della volontà di promuovere l'emancipazione della donna nella scienza, Elizabeth Garrett-Anderson riuscì anche ad entrare nella British Medical Association, rimanendo l'unico membro femminile per più di 19 anni.

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6 - MARIE CURIE (1867-1934) E LA FIGLIE IRÉNE JOLIOT-CURIE (1897-1956)

La famosissima Marie Curie fu una delle prime scienziati riconosciute come tali a livello mondiale. Insieme al marito Pierre infatti compì importantissimi studi sulle radiazioni e i materiali radioattivi.

Tali ricerche le valsero non uno, ma ben due Premi Nobel: per la Fisica nel 1903 e per la Chimica nel 1911 in seguito alla scoperta del radio e del polonio. Madame Curie fu anche la prima donna ad insegnare alla celebre Università Sorbona di Parigi.

La sua eredità venne raccolta dalla figlia Iréne, la quale continuò i suoi studi insieme al marito Frédéric Joliot, riuscendo a isolare elementi radioattivi naturali e compiendo la trasmutazione di alcuni elementi come il boro in isotopi radioattivi sintetici. Per questo anche lei vinse il Nobel per la Chimica nel 1934.

Madre e figlia non furono accumunate solamente dal valore scientifico, ma anche dal triste destino legato proprio ai loro esperimenti: entrambe morirono anzitempo per malattie derivante dal trattamento dei materiali radioattivi.

7 - HELEN TAUSSIG (1898-1986)

Fu una cardiologa pediatrica di fama internazionale che, tra le altre cose, offrì un apporto decisivo all'identificazione del "morbo blu", una malformazione del cuore che provocava molte morti tra i neonati.

La dottoressa Taussig inoltre appartenne a quel gruppo di esperti che fece conoscere in America la pericolosità del talimode, un farmaco per donne in gravidanza che provocava alterazioni fisiche nei nascituri.

Helen Taussig è ricordata tuttora per la determinazione con la quale affrontò le discriminazioni di genere e il rapporto speciale che riuscì a stabilire con i suoi piccoli pazienti.

8 - BARBARA MCCLINTOCK (1902-1992)

La biologa statunitense Barbara McClintock fu una delle menti che cambiarono lo studio della genetica.

Studiando le pannocchie di granturco infatti giunse a scoprire l'esistenza dei transposoni, piccoli segmenti di DNA capaci di spostarsi da un cromosoma all'altro. Tale traguardo le valse il Premio Nobel per la medicina nel 1983.

Le ricerche della McClintock anticiparono di decenni il riconoscimento dell'epigenetica, una recente branca della biologia molecolare.

9 - MARIA GOEPPERT MAYER (1906-1972)

Maria Goeppert Mayer, tedesca naturalizzata statunitense, fu la seconda donna a ricevere il Nobel dopo la Curie.

Il premio le fu assegnato per aver elaborato - insieme a  J. Hans D. Jensen - il modello a guscio del nucleo atomico.

Per anni la Mayer dovette vedersela con solo con i consueti pregiudizi contro le donne in carriera, ma anche con il fatto di essere americana-tedesca in un momento storico in cui gli USA stavano combattendo la Germania di Hitler.

10 - RACHEL CARSON (1907-1964)

Scrittrice e zoologa, Rachel Louise Carson è famosa per essere la fondatrice del movimento ambientalista mondiale.

Grazie alle sue denunce contro pesticidi tossici e l'impatto delle produzioni chimiche sulla salute di piante, uomini e animali, la Carson diede una svolta all'opinione pubblica mondiale innescando una serie di mutamenti politici che portarono a considerare la salvaguardia del pianeta come un problema di primaria importanza.

11 - RITA LEVI MONTALCINI (1909-2012)

Forse la più famigliare a noi italiani, Rita Levi Montalcini fu neurologa, filantropa e senatrice a vita della Repubblica italiana.

Nel 1986 questa importantissima scienziata ricevette il Premio Nobel per la medicina per le ricerche che portarono all'identificato del fattore di accrescimento della fibra nervosa Ngf, una piccola - ma fondamentale - proteina coinvolta nello sviluppo del sistema nervoso.

Questa scoperta contribuisce ancora oggi allo studio di malattie come tumori, Sla e morbo di Alzheimer.

Rita Levi-Montalcini però non si limitò al lavoro tra le quattro mura del suo laboratorio: per tutta la vita infatti fu impegnata in opere benefiche e nella promozione del ruolo della donna in ogni branca della società.

12 - DOROTHY HODGKIN (1910-1994)

Cristallografa e biochimica inglese, condusse importanti studi scientifici nonostante grandi problemi di salute.

La determinazione delle strutture di importanti sostanze biochimiche tramite l’uso di tecniche legate ai raggi X le valsero il il Nobel per la chimica nel 1964. Grazie a simili metodi, la scienziata determinò la struttura atomica del colesterolo, della penicillina e della vitamina B12, della la lattoglobulina, della ferritina e del virus del tabacco.

Fu anche una grande sostenitrice del disarmo nucleare mondiale.

13 - GETRUDE BELLE ELION (1918-1999)

Quando il cancro si portò via il nonno, l'americana Gertrude Belle Elion decise che avrebbe dedicato la propria vita a combattere questa malattia. E lo fece eccome!

Nonostante in pochi la prendessero sul serio per il fatto di essere donna, Gertrude si distinse in campo accademico come biochimica, tanto da riuscire ad elaborare terapie efficaci nel trattamento dell'AIDS, che negli anni '80 appariva come una specie di castigo divino impossibile da arginare.

Proprio per queste ricerche - che poi portarono allo sviluppo del farmaco AZT usato dai pazienti sieropositivi - la Elion ottenne il Nobel per la medicina nel 1988.

14- ROSALIND FRANKLIN (1920-1958)

La sua storia è un'emblema della rivalsa femminile. Rosalind Franklin infatti scrisse le basi della biologia molecolare fornendo le prove sperimentali della struttura a elica del DNA.

Il Nobel però lo vinsero i colleghi Maurice Wilkins, James Dewey Watson e Francis Crick!

Questo furto di merito fu rivelato in un libro dallo stesso Wilkins.

15 - FRANCOISE BARRE-SINOUSSI (1947)

L'immunologa francesa fu insignita del Premio Nobel per la medicina nel 2008 in seguito alla scoperta, effettuata insieme al collega Luc Montagnier, del virus dell’immunodeficienza umana (HIV), che è la causa del temutissimo AIDS.

Le sue ricerche stanno contribuendo a combattere una malattia che per decenni ha falciato milioni di vite.