Quando il mondo era in guerra, anche l'atmosfera ne ha risentito.
A dirlo è uno studio dell'Università di Reading apparso sulla rivista Annales Geophysicae che mostra come i bombardamenti degli Alleati verificatisi durante le fasi più concitate del secondo conflitto mondiale abbiano contribuito a indebolire la ionosfera, la fascia dell'atmosfera che si estende tra i 60 e i 1000 km d'altitudine.
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Secondo i dati estrapolati dalle registrazioni giornaliere del Centro di Ricerca per le onde radio di Slough (Inghilterra) rilevate tra il 1943 e il 1945, i 152 bombardamenti compiuti in Europa dall'aviazione degli Alleati per piegare le forze nazifasciste avrebbero sensibilmente diminuito la concentrazione di elettroni della ionosfera.
Ogni esplosione infatti provocava un'onda d'urto capace di lambire lo spazio e riscaldare sensibilmente l'aria, alterando dunque la carica di elettroni negli strati più esterni dell'atmosfera.
«Ogni raid rilasciava circa 300 lampi» ha affermato Chris Scott una delle firme principali dello studio.
Simili dati contribuiscono ulteriormente a comprendere l'incredibile devastazione che la Seconda Guerra Mondiale portò al pianeta stesso, oltre che al genere umano, che pagò il prezzo della carneficina con milioni e milioni di vite distrutte.