Il 29 settembre è arrivata sulla Terra questa immagine: è la prima foto scattata dalla navicella spaziale Juno della Nasa, mentre sorvolava Europa, una delle lune di Giove, a una distanza davvero ravvicinata, circa 352 chilometri dalla superficie (è il terzo sorvolo ravvicinato, flyby, avvenuto in tutta la Storia dell'esplorazione spaziale al di sotto dei 500 km).
Europa è una delle lune di Giove (sono più di 70) e fa parte dei quattro cosiddetti satelliti galileiani, dal nome dell'astronomo italiano Galileo Galilei che nel 1610 riuscì a individuarli per primo: Ganimede, Io, Callisto ed Europa. Quest'ultima è la più piccola dei quattro (leggermente più piccola della nostra Luna), ma molto interessante: gli scienziati infatti pensano che sotto la sua spessa crosta ghiacciata si celi un oceano di acqua liquida. E noi sappiamo che dove c’è acqua liquida è possibile ci sia la vita, anche in condizioni estreme. Per esempio il Lago Vostok in Antartide, nonostante sia sepolto sotto 4 km di ghiaccio ospita una ricca fauna microbiotica.
La foto ingrandisce un'area della superficie di Europa a nord dell'equatore. E grazie al sorvolo così ravvicinato è possibile osservare dettagli mai visti prima della superficie, come creste, depressioni e catene che proiettano le proprie ombre al suolo. Ora gli scienziati metteranno a confronto le nuove fotografie con quelle vecchie (scattate dalla sonda Galileo nel 2000) per capire come si è modificata la superficie; è possibile infatti che gli oceani sotto lo spesso strato di ghiaccio siano responsabili di alcuni mutamenti superficiali. La Nasa ha anche indicato che una depressione visibile a destra del terminatore (il confine sul lato notturno), potrebbe essere un raro cratere da impatto di recente formazione.
La sonda Juno, cioè Giunone come la moglie di Giove, è la missione della Nasa entrata nell'orbita di Giove nel 2016. Tra i suoi compiti studiare Giove e i suoi satelliti. Una curiosità: Juno porta con sé tre personaggi della Lego che raffigurano Galileo Galilei, Giove e Giunone e una placca dedicata a Galileo fornita dall'Agenzia spaziale italiana. Questa missione si concluderà nel 2025.
Per il 2024 è prevista la missione Europa Clipper. Questa nuova sonda della Nasa entrerà nell’atmosfera di Europa e ne studierà la superficie e l’interno, con l’obiettivo scientifico di determinare se ci sono luoghi, sotto la superficie ghiacciata, che potrebbero supportare la vita.
Nel 2023 è prevista anche la missione Juice (Jupiter ICy moons explorer) dell'Esa, l'Agenzia spaziale europea. Indagherà Europa, ma anche Callisto e Ganimede, è probabile infatti che anche queste altre lune nascondano sotto la crosta ghiacciata un oceano che potrebbe ospitare la vita. Non aspettiamoci però chissà quali creature acquatiche, se mai troveremo qualcosa si tratterà di organismi molto semplici, cioè microbi.