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Alla scoperta del ghiaccio

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Rinfresca, cura, aiuta in cucina e controlla il clima. Il ghiaccio copre il 10% della superficie terrestre, ma si sta sciogliendo!

Polo nord e Polo sud: ghiacci spessi fino a 4 km che hanno impiegato milioni di anni a formarsi e che custodiscono molti segreti. Ma non sono soli, sul pianeta il ghiaccio è ovunque! «Il ghiaccio copre circa il 10% della superficie terrestre» spiega Elisa Palazzi, climatologa dell’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Cnr «e per noi è importantissimo perché rappresenta la maggiore riserva di acqua dolce sulla Terra. Nel solo Antartide c’è il 92% dell’acqua di tutto il globo!».

Dall’Himalaya alle Alpi (dove è stato ritrovato il famoso Ötzi) dalle Ande all’Alaska i ghiacciai si trovano in tutti i continenti e non solo in alta quota. E il punto di congelamento dell’acqua non è sempre 0 °C: Emily Moore e Valeria Molinero, dell’Università dello Utah, hanno dimostrato che, in base alle condizioni di pressione, umidità ecc., può scendere fino a -48 °C. E anche se per noi il ghiaccio è un’uniforme distesa bianca, nella realtà assume forme bizzarre e crea sculture meravigliose.

Lo scioglimento dei ghiacciai e il cambiamento climatico

Hai mai visto il ghiaccio da vicino? Magari ti è capitato in montagna oppure in giornate particolarmente fredde e ventose, quando il gelo arriva anche in città. Ma succede sempre meno spesso: «Le attività dell’uomo (emissioni delle industrie, scarichi delle automobili ecc.) condizionano molto il clima: infatti la temperatura media, sulla Terra, negli ultimi 150 anni si è alzata di 1 grado» spiega Elisa Palazzi. «A noi può sembrare poco, ma è bastato per provocare eventi climatici sempre più intensi e frequenti, come alluvioni o grandi siccità, e a provocare lo scioglimento dei ghiacciai più vicini a noi, quelli sulle Alpi, importantissimi per le nostre riserve di acqua».

Nel corso degli ultimi secoli l’uomo ha imparato a conservare il ghiaccio e a utilizzarlo per rinfrescare e conservare i cibi ma non solo: in medicina la crioterapia (che significa “cura con il freddo”) è usata negli interventi chirurgici oppure per curare traumi e contusioni (l’applicazione del ghiaccio sulla pelle impedisce la trasmissione degli impulsi dolorosi) e nella preparazione muscolare degli atleti. Ma c’è anche chi nel ghiaccio ci vive!

La vita sotto zero degli Inuit

Ai poli il ghiaccio è ovunque e la temperatura... da record: la più bassa in assoluto, secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), sarebbero i -89,2 °C registrati a Vostok, una base in Antartide; a nord, invece, il primato spetta alla Groenlandia, con i -69,6 °C raggiunti nel 1991. Eppure qualcuno riesce a vivere anche in queste condizioni: per esempio gli Inuit, popolazioni che abitano in Groenlandia e Canada.

Il loro corpo si è adattato per sopravvivere al freddo: hanno una corporatura tozza, con braccia e gambe corte, per trattenere il calore ed esporre al freddo una minore superficie. E seguono una dieta ricca di grassi animali e proteine, che permette loro di accumulare uno strato di grasso isolante grazie al quale sopportano temperature che arrivano in media a -40 °C; alcuni di loro vivono ancora in particolari abitazioni, gli Igloo , scolpite nella neve.

Anche gli animali che vivono ai poli hanno caratteristiche fisiche speciali: i pinguini, per esempio, hanno un doppio strato di piume (uno sottile vicino alla pelle e un altro, più spesso, che protegge dal freddo), uno strato di grasso sottocutaneo isolante e, soprattutto, stanno... vicini vicini tra loro per accumulare calore.

I ghiacciai si sciolgono, ma possiamo salvarli

I ghiacciai sono in pericolo: «Negli ultimi 25 anni, a causa del riscaldamento climatico, si è sciolto circa il 30% dei ghiacci dei poli» spiega Elisa Palazzi «e purtroppo non si riformerà più, perché è un processo che è durato migliaia di anni». L’allarme più recente è stato lanciato in uno studio pubblicato sulla rivista Nature: se la temperatura della Terra dovesse aumentare di 4 °C nei prossimi anni, lo scioglimento dei ghiacci ai poli sarebbe più veloce e provocherebbe un innalzamento del livello degli oceani di circa 6 metri. Quindi città affacciate sul mare come New York, Tokyo e Amsterdam potrebbero essere sommerse! Insomma, salvare i ghiacciai è fondamentale.

Ma come fare? «Con l’Accordo di Parigi del 2015 i governi si sono impegnati a non superare gli 1,5 °C di aumento della temperatura entro fine secolo: rendiamolo possibile mangiando meno carne (produrla incide molto sull’effetto serra) e convincendo i nostri genitori a usare meno l’automobile. Così salveremo i ghiacciai!».

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