La primavera porta con sé l'ora legale, ossia la convenzione (non solo italiana bensì europea) di mettere avanti di un'ora le lancette degli orologi durante il periodo primaverile ed estivo, per avere più la luce solare nel tardo pomeriggio (in cambio di un po' meno luce al mattino prestissimo). Di solito, il “cambio d’ora” avviene in un weekend del mese di marzo, l’ultimo, e nel 2024 l’ora legale scatterà nella notte tra il 30 e il 31 marzo, quando alle 2 si porteranno le lancette alle 3.
Ma perché esiste l’ora legale e come funziona esattamente? Scopriamolo insieme!
L’ora legale è stata introdotta definitivamente nel 1966, e tra i motivi principali dietro la scelta di adottare un simile cambiamento nella misurazione del tempo c’è, molto semplicemente, il risparmio. Per esempio, la società Terna - Rete Elettrica Nazionale, operatrice appunto della trasmissione dell’energia elettrica in Italia, comunicava che solo nel 2016, grazie all'ora legale, si sono risparmiati 573 milioni di kilowattora (il kilowattora è la misura della corrente elettrica che si consuma). Una cifra pari al consumo elettrico medio annuale di 210 mila famiglie.
E, cosa anche più importante, oltre a risparmiare energia si tutela anche l'ambiente, visto che l'ora legale evita di immettere nell'atmosfera almeno 300mila tonnellate di anidride carbonica.
Lo spostamento in avanti delle lancette avviene all'inizio della primavera, nell’ultimo weekend del mese di marzo, e viene tolto ripristinando l'ora solare durante l'autunno, quando le giornate corte annullano i benefici dell'ora legale e dunque sarebbe inutile mantenerla. Anzi, il ritorno all’ora solare permette di avere un po’ più di luce al mattino, anziché alla sera.
Lo svantaggio è che la notte del cambio di ora perdiamo un'ora di sonno (mannaggia!) e che, per tutti i giorni in cui l'ora legale è in vigore, in realtà ci svegliamo un'ora prima dell'ora indicata dall'orologio. In compenso, tutte le giornate seguenti ci sembreranno molto più lunghe visto che abbiamo un'ora di luce in più.
Forse avrai sentito parlare del rincaro dell’energia dai tuoi genitori o insegnanti: l’adozione dell’ora legale permette di risparmiare notevolmente sulla bolletta, perché posticipa di un’ora il calar del sole. Attenzione, però: non è il sole a tramontare più tardi, ma il tuo orologio a indicare un’ora in più. Complici poi i mesi estivi, che avvicinano l’emisfero boreale al Sole, ecco che le giornate sono molto più lunghe, con luce fino alle 22 o addirittura le 23: in questo modo non serve accendere la luce in casa!
La prima teoria in merito all’ora legale risale addirittura al Settecento. L'americano Benjamin Franklin (l'inventore del parafulmine) capì che facendo adattare l'orario ai cambiamenti della luce, durante l'estate si sarebbe risparmiato molto, in energia destinata all'illuminazione.
In Italia l'ora legale venne introdotta per la prima volta nel 1916 per questioni legate alla guerra (all’epoca il nostro paese era impegnato nella Prima Guerra Mondiale). Dopo molti tira e molla, l’ora legale in Italia è diventata definitiva nel 1966. Nel 2001 l'Unione Europea ha stabilito che in ciascun Stato membro il periodo dell'ora legale ha inizio alle ore 1.00 del mattino (meridiano di Greenwich) dell'ultima domenica di marzo e termina alle ore 1.00 del mattino, sempre Greenwich, dell'ultima domenica di ottobre. In Italia significa regolare l'orologio alle 2 del mattino e portarlo a segnare le 3.
Non tutti i Paesi del mondo hanno deciso di seguire la convenzione dell'ora legale. Alcuni l'hanno adottata in passato ma l'hanno abbandonata, come la Russia, altri addirittura seguono sempre l'ora legale e hanno sospeso l'ora solare.
L'ora solare è l'orario "naturale", quello stabilito dal movimento apparente del Sole nel cielo e usato, da ogni Paese, nei mesi in cui non viene applicato il cambio dell'ora. Questo orario coincide con quello del fuso orario di riferimento.
Tra luglio e agosto 2018 la Commissione Europea ha indetto un sondaggio chiedendo ai cittadini dell’Unione se volessero o nomantenere l'ora legale. A tale quesito risposero più di 4,6 milioni di persone - un vero record - l'84% delle quali chiedeva che il cambio dell'ora venisse abolito, mantenendo solo l'orario naturale (quindi l'ora solare).
Il motivo della richiesta risiede nel fatto che mentre nei Paesi del sud, come l'Italia, l'ora legale allunga effettivamente le giornate, al Nord, dove le giornate sono più estese, tale effetto non produce alcun beneficio; anzi qualcuno afferma che serva solo a ridurre le ore di sonno (ma gli studi effettuati non hanno né confermato, né smentito che ciò comporti effettivi danni alla salute).
Il 26 marzo 2019 però il Parlamento Europeo ha deciso che il cambio dell'ora sarebbe stato abolito dopo il 2021. Dal 2022 dunque, ogni singolo Paese avrebbe scelto se mantenere tutto l'anno l'ora legale o quella solare. Lo scoppio della pandemia del 2020 però ha dato priorità ad altre questioni, senza considerare che i rincari dell’energia elettrica del 2022 sembrano obbligare almeno paesi come l’Italia a rimandare l’abolizione dell’ora legale per poter usufruire di più ore di luce, risparmiando così sulla bolletta.
Sia il passaggio da ora solare a ora legale che viceversa possono causare dei fastidi simili a quelli del jet lag, cioè di chi soffre fusi orari diversi. Pur trattandosi soltanto di un’ora, non è raro vedere scombussolati i ritmi di sonno e di fame!
Non a caso si è scelta la domenica per far scattare l'ora legale: in questo modo le persone possono adattarsi più dolcemente alla variazione, dormendo un po' di più, e anche evitare errori di un'ora (di ritardo o di anticipo) nell'arrivare a scuola o al lavoro!
L’ora legale è stata istituita per risparmiare sulle bollette dell’energia elettrica e tutelare l’ambiente: misure ancora più importanti oggi!