Mangiare frutta e verdura di stagione non è solo un comportamento ecologicamente sostenibile, ma una scoperta continua di nuovi sapori! Per ogni stagione la Natura ci dona gli alimenti giusti per il nostro organismo, fornendoci vitamine, minerali e tutte le sostanze per affrontare raffreddori e malanni nei mesi freddi. Ormai al supermercato troviamo fragole e pomodori anche a dicembre, ma avete idea di quanti frutti abbiamo a disposizione durante l’autunno? Li abbiamo ordinati per toni di colore… con qualche ingrediente misterioso! Ecco la frutta in autunno.
GIALLO E ARANCIONE, COME LE FOGLIE AUTUNNALI
Da Settembre fino alla fine della stagione invernale non possiamo rinunciare agli agrumi delle nostre terre (prime tra tutte la Sicilia), da mangiare a spicchi o da bere spremuti: clementine, mandarini, arance, limoni, pompelmi, cedri, pomeli, mandaranci e bergamotti. Tutti questi frutti aumentano le difese immunitarie contro gli stati influenzali e i malanni di stagione (tosse, mal di gola) grazie ad una buona quantità di minerali come calcio, potassio e magnesio e dalle diverse vitamine fra cui la vitamina C in abbondanza ma anche la vitamina PP (o niacina), la A e alcune del gruppo B come spiega a Il Giornale del Cibo la dottoressa Francesca Evangelisti, biologa e nutrizionista.
Non dimentichiamoci neanche del profumo che gli agrumi sprigionano con le loro bucce in cucina nella preparazione di creme, infusi e tè (ad esempio quello al bergamotto). Il cedro ed il pomelo si consumano anche canditi grazie all’albedo, ossia quella sostanza spugnosa di colore bianco che si trova tra la buccia e la polpa.
Se pensate che il melone sia solo un frutto estivo, sappiate che perdura anche in autunno ed alcune varietà per tutti i mesi freddi, come appunto il melone invernale, dalla buccia gialla e la polpa bianco-verde.
Di colore arancione troviamo anche il kaki, dal sapore dolcissimo, ricco di potassio, vitamine e proprietà antiossidanti. Per chi avesse problemi con la consistenza molle del frutto - che prevede l’uso di un cucchiaino per mangiarlo e che certamente non metterete come merenda nello zaino di scuola – esistono varietà come il kaki-mela dal corpo più compatto e dal gusto molto zuccherino.
IL VIOLA INTENSO
Solitamente i mesi autunnali li colleghiamo alla vendemmia, la raccolta dell’uva finalizzata alla preparazione del mosto, che una volta fermentato diventerà vino. Tra le varietà d’uva ne esistono molte da tavola, ossia da mangiare “schiccolando” gli acini dai grappoli. Le tipologie di uva bianca sono ricche di sali minerali e dal gusto più zuccherino; quelle rosse, povere di calorie e fonte di vitamina K, sono consigliate in caso di stress e stanchezza; quelle nere, dal colore blu-violaceo per la particolare concentrazione di ferro, sono particolarmente dolci e dalla polpa carnosa.
Altri frutti dal colore violetto in questa stagione sono le prugne, le susine, i fichi (alcuni dalla buccia verde ed altri viola) ed i favolosi mirtilli.
IL ROSSO ESPLOSIVO
Dal tono di viola del succo passiamo al rosso acceso della buccia: è la melagrana! In questa stagione possiamo incontrare gli alberi spogli di melograno carichi di pomi, chiamati in antichità “granate”. La pianta trova la sua origine in Medio Oriente più di 5.000 anni fa e si è poi diffusa in tutte le culture mediterranee e molti sono i miti e le le leggende che citano la melagrana. Secondo la mitologia greca l’albero di melograno nacque dal sangue di Bacco mosso dalla passione verso la dea Venere. Il frutto è citato nella Bibbia, nel Corano e furono molti i pittori del Rinascimento a dipingere la melagrana come simbolo di nuova vita. Forse anche per questo viene considerato un frutto portafortuna da mangiare a Capodanno. Per quanto sia un po’ difficoltosa da sgranare, i chicchi di melagrana sono delle vere e proprie bombe nutritive per rendere più forte il sistema immunitario e per curare alcune malattie.
Un altro frutto davvero esplosivo è il corbezzolo! Difficilmente lo troverete al mercato perché è davvero poco conosciuto sebbene la macchia mediterranea ne sia ricca. Se passeggiando in un bosco della Toscana o della Sardegna vedrete un arbusto carico di piccoli frutti color rosso vivo (quando sono maturi), con escrescenze acuminate – come delle piccole mine – ecco che potrete gustare il sapore del corbezzolo o corbezzole, che dir si voglia. La consistenza è granulosa e se il frutto non è ancora maturo risulterà aspro. Anche le api apprezzano il corbezzolo in fioritura e si può trovare il miele derivato, dal gusto deciso ma assai raro dato che difficilmente le nostre amiche operose producono miele a fine autunno.
Non dimentichiamoci delle preziose mele rosse, gialle e verdi che ben conosciamo ma su cui tanto potremmo raccontare…
MARRONE... NON SOLO PER MARRONI
I marroni sono le castagne, da mangiare abbrustolite o lesse, dalle quali si ricava una farina eccezionale dal sapore dolce e ricca di nutrienti. Questo frutto si può raccogliere a terra sotto i castagneti (boschi di castagni) ma state ben attenti con le mani perché sono protette da rivestimenti spinosi, simili a ricci.
Di toni diversi ma tutti tendenti al marrone sono i frutti a guscio: mandorle, noci, nocciole e pistacchi . Tale tipo di frutta matura in autunno ma si trova tutto l’anno e per questo viene definita “secca”. Un’ottima notizia questa, poiché i nutrizionisti (gli esperti di alimentazione) ne consigliano il consumo a colazione e come snack per le sue innumerevoli proprietà. La frutta oleosa è ricca di grassi “buoni”, gli Omega-6 e gli Omega-3, ha pochi zuccheri e una buona quantità di proteine, è ricca di vitamine B e E, di sali minerali e fibre. Un vero tocca sana, se mangiata lontano dai pasti, per sportivi, studenti e donne in gravidanza. Il consiglio è di mangiare la frutta a guscio senza tostarla per non perdere tutte le sue preziose qualità, quindi per i golosetti che adorano i pistacchi salati e tostati il beneficio non è lo stesso che mangiarli crudi.
VERDE, CRUDO E COTTO
Prendiamolo per il verde della sua polpa perché a vederlo sarebbe marrone ed a toccarlo peloso, cos’è? Ma certo, il kiwi! Se non vi piace sbucciarlo potrete sempre tagliarlo a metà e gustarlo con un cucchiaino. È un frutto energizzante, che combatte l’invecchiamento, lassativo (ossia favorisce il fare la cacca!), aiuta a prevenire influenza e raffreddore: un kiwi al giorno soddisfa la necessità del nostro corpo di vitamina C. La storia del nome del kiwi è curiosa: il frutto nasce in Cina più di 700 anni fa ma il resto del mondo iniziò a conoscerlo scientificamente nell’Ottocento.
La prima varietà commerciabile venne ottenuta intorno al 1950 in Nuova Zelanda dallo studioso di orticoltura Michael Wright dopo anni di esperimenti; gli neozelandesi battezzarono il nuovo frutto con il nome dell’uccello simbolo della nazione, il kiwi appunto! L’Italia è oggi tra i primi produttori di kiwi anche per la sua varietà color oro, il kiwi gold, ancor più dolce del kiwi classico.
Di colore verde troviamo alcune mele come le Granny Smith e tante varietà di pere come la Williams, la Conference, la Decana, la Coscia, la Abate. La forza di mele e pere sta nel fatto che, oltre ad essere consumate crude, sono perfette anche da utilizzare cotte – magari con l’aggiunta di un po’ di cannella – o nelle torte, nei muffin, negli strudel, soprattutto quando il forno lo si accende molto volentieri in casa mentre fuori si gela.
Adesso a voi la scelta ragazzi, sapori e colori si combinano insieme nelle nostre giornate. E se vi venisse voglia di preparare una torta di mele… chiedete consiglio ai grandi ed allacciate il grembiule!