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L’Islanda trarrà energia geotermica da… Thor?

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L’Islanda trarrà energia geotermica da… Thor?

Il Paese, che già adesso consuma quasi solo energia rinnovabile, utilizzerà profondissime installazioni per sfruttare il calore del magma che ribolle dentro il vulcano chiamato come il mitico dio del fulmine. È l'alba di una nuova era per le energie alternative?

Un progetto da oltre 100 milioni di dollari porterà le "radici" di una centrale geo-termica a 4659 metri di profondità, vicino al cuore ribollente di magma del vulcano Thor (sì, come il dio norreno del tuono), per usarne l'incredibile calore in modo da riconvertirlo in energia.

 

Questo programma si chiama Iceland deep drilling project (Progetto per  la perforazione dell'Islanda in profondità) ed è nato dalla cooperazione di aziende di settore, ingegneri ed ecologisti dell'Islanda, un paese che in barba alla sua scarsa popolazione (poco più di 338mila anime) è un faro d'avanguardia per quanto riguarda le energie alternative.

L'isola infatti soddisfa il 100% del fabbisogno energetico con energie rinnovabili!

 

Anche enti europei, russi, americani e canadesi hanno voluto partecipare all'impresa!

Una nuova frontiera

Il progetto di trivellare in profondità per arrivare alla crosta inferiore sotto il vulcano Thor però rappresenta una sfida audace perfino per gli islandesi.

 

L'ambizioso obiettivo è infatti raggiungere il magma che si trova a quasi 5 km di profondità. Qui l'acqua è capace di raggiungere temperature di 427°C, trasformandosi in quello che gli scienziati chiamano un "fluido critico", ossia uno stato a metà tra gas e acqua. 

Condizioni simili sarebbero capaci di azionare le turbine della centrale soprastante e generare un quantitativo d'energia di molto superiore alle normali centrali geo-termiche.

 

Se il progetto che diventerà operativo nel 2020 dovesse portare i frutti sperati, l'Islanda risolverebbe una bella fetta delle problematiche riguardo le emissioni inquinanti che stanno avvelenando l'atmosfera.

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