L’Earth Overshoot Day (in italiano: il giorno del sovrasfruttamento della Terra) è una data di cui ogni anno ci vorremmo dimenticare, ma che purtroppo dobbiamo segnare sempre prima sul calendario. Nel 2023 cade oggi, mercoledì 2 agosto, che rappresenta quindi il giorno in cui ufficialmente si considerano terminate le risorse che la Terra è in grado di rigenerare. Ciò significa che stiamo utilizzando, per esempio, legname di foreste che non fanno in tempo a rigenerarsi, frutta, verdura e cereali in quantità maggiore di quelli che riusciamo a produrre, e che stiamo mettendo a rischio, con i nostri consumi, il patrimonio ittico di tutti i mari del mondo.
Questa data viene calcolata ogni anno dall'organizzazione di ricerca internazionale Global Footprint Network, che misura l'impronta ecologica, cioè l’impatto dei consumi sull’ambiente, dei vari Paesi del mondo. Da più di 50 anni, cioè da quando si è cominciato a prendere in considerazione questi dati, questa data continua a essere anticipata: nel 1990, per esempio, l’Overshoot Day cadeva il 10 ottobre (82 giorni prima della fine dell’anno), nel 2000 era già anticipato al 22 settembre (100 giorni prima della fine dell’anno), oggi siamo arrivati al 2 agosto, cioè ben 151 giorni prima della fine dell’anno!
Alcune delle conseguenze dirette del nostro comportamento non proprio corretto nei confronti della Terra sono proprio sotto ai nostri occhi: per esempio i fenomeni meteorologici estremi a cui assistiamo sempre più spesso, la mancanza di acqua, le temperature sempre più elevate, il consumo del suolo, la deforestazione, l’accumulo di anidride carbonica nell’atmosfera e la perdita di biodiversità.
Purtroppo, in base ai dati raccolti, gli esperti del Global Footprint Network hanno calcolato che avremmo bisogno di 19 anni senza consumi per rigenerare le riserve del pianeta. Ma qualcosa si può ancora fare! Nella piattaforma The Power of possibilities sono indicate una serie di azioni utili per limitare l’esaurimento delle risorse. Per esempio, se dimezzassimo gli sprechi alimentari potremmo spostare di spostare la data di 13 giorni più avanti. Utilizzando di più la bicicletta invece dell’auto, invece, la data si sposterebbe di 10 giorni. E se tutti i paesi sfruttassero di più, come già fanno Danimarca e Germania, l’energia eolica (prodotta dal vento) la data slitterebbe di altri 9 giorni. Secondo gli esperti, se riuscissimo a ritardare la soglia di superamento delle risorse della Terra di almeno 6 giorni all’anno fino al 2050, per soddisfare i consumi globali tornerà a essere sufficiente ciò che la Terra riesce a rigenerare. Diamoci da fare, quindi!