La velocità massima (o “limite”) della pioggia che cade dipende dal diametro e dal peso della goccia: ciò significa che più la goccia di pioggia sarà grande, maggiore sarà la velocità con cui ci cadrà in testa!
UN CALCOLO... A SPANNE
Tenete conto che una gocciolina di pioggia può avere un diametro minimo di 0,5 mm (quanto un granello di sale) e massimo di circa 6,35 mm (se è più grande si spezza in due o più gocce). Facendo i calcoli si ottiene che nel primo caso la gocciolina scende a circa 8 km/h, nel secondo, invece, alla velocità di circa 32 km/h.
A stabilire la velocità di caduta della pioggia fu, nel 1904, il fisico tedesco Philipp Lenard (1862-1947) grazie a uno speciale “tunnel del vento verticale”.
Regolando un flusso d’aria proveniente dal basso in modo da tenere sospese in aria le gocce, Lenard riuscì a calcolare le loro velocità di caduta. Lenard scoprì anche che la velocità di una goccia aumenta con le sue dimensioni fino alla misura limite di 4,5 mm: oltre questa misura di goccia la velocità di caduta rimane costante.
IL MOTIVO?
Ingrandendosi ulteriormente, la goccia si deforma passando da quella sferica a una forma appiattita. In questa condizione la goccia oppone più resistenza dell’aria, che impedisce l'aumento della velocità di caduta.
CURIOSITÀ
L'anno dopo, nel 1905, Lenard ottenne il Nobel, ma non per il calcolo sulla goccia di pioggia, ma per gli studi compiuti sui raggi catodici.